Il consigliere regionale, il giorno dopo la sentenza sulla Todde, con un lungo post ha deciso di rendere pubblici gli assurdi commenti ricevuti sui social. “I fascisti come te hanno la panza piena”, e giù inaccettabili attacchi alla sua famiglia: “Continuate pure a insultare, so bene che è il prezzo che i personaggi pubblici devono pagare. Però lasciate in pace chi non c’entra nulla. Perché le mie scelte sono personali. E non coinvolgono i miei cari”
Ecco tutte le parole di Paolo Truzzu: “I miei amici lo sanno. Anche se sono un po’ permaloso ho sempre accettato il confronto, la critica e trattato il prossimo con educazione. Non mi sottraggo alla polemica, anche aspra, ma ho sempre avuto rispetto degli avversari.
In questi anni ho ricevuto insulti, minacce, offese e accuse di ogni tipo.
Persone che non ti conoscono, che non sanno nulla di te, ma sono pronte a giudicare senza appello, a mettere in dubbio i tuoi valori, la tua sensibilità e la tua integrità.
Persone che, semplicemente perché non condividono le tue idee, sono pronte a distruggerti pubblicamente e a raccontare ogni nefandezza, falsa e senza motivo, sul tuo conto. A odiarti solo perché vorrebbero che tu stia zitto, come tante volte mi hanno scritto. Ovviamente il tutto in nome della democrazia, del rispetto, della libertà e dell’umanità. Perché le tue opinioni non devono e possono esistere.
Persone senza un’idea compiuta, pronte a demolire ogni tua scelta, semplicemente perché non sono in grado di prenderne una per paura di sbagliare.
Oggi per la prima volta ho deciso di rendere pubblico un commento perché credo ci debba essere un limite a una violenza assurda, che ahimè colpisce chiunque. Chi ha le spalle larghe e chi no.
Io continuerò a dire ciò che penso. E continuerò anche a lottare perché chi non la pensa come me possa esprimersi liberamente. Perché la libertà è un bene troppo prezioso per essere messo in discussione da quattro leoni da tastiera, convinti di sapere tutto del mondo.
Io continuerò a esercitare il dubbio, a fare scelte, a prendere decisioni, e ovviamente anche a sbagliare. Perché non siamo perfetti, è solo chi fa, sbaglia.
Continuate pure a insultare, so bene che è il prezzo che i personaggi pubblici devono pagare. Però lasciate in pace chi non c’entra nulla. Perché le mie scelte sono personali. E non coinvolgono i miei cari”.












