Cagliari, ci ha lasciato Mohamed Said: addio al mitico gestore del Palm Beach. Il “faraone”, come in tanti lo chiamavano, è morto ad appena 50 anni dopo essere stato un grande sportivo, e dopo avere diretto per tanto tempo uno dei chioschi frequentati del Poetto, insieme all’inseparabile Dayala. Sempre col sorriso sulle labbra, accoglieva i clienti con grande umorismo e simatia. A Cagliari, in pratica, lo conoscevano tutti. Egiziano, si era inserito perfettamente nella comunità sarda dal 1996. Nel Suelli il suo periodo migliore nel mondo dell’hockey. Tra i tanti ricordi, uno dei più commoventi quello dell’amico Claudio Tumatis: “Apprendo in questo momento della improvvisa e prematura scomparsa di Mohamed Said. Un caro amico, al quale ero legato da reciproca stima, pieno di vitalità e di energia che ho salutato venerdì col solito scambio di battute spiritose… perché con lui non potevi non essere allegro. Sono affranto e mi unisco al dolore di Dayala, che abbraccio forte, e di tutti i suoi cari con i quali piango questa grave perdita.
Che la terra ti sia lieve…RIP “Faraone”, scrive Claudio. Per un sorriso che si spegne troppo presto. Lasciando un vuoto che nel mondo del Poetto resterà davvero a lungo.
Molto bello anche il ricordo del nostro lettore Luigi Viola: “Non ci posso credere, noi lo conoscevamo per la sua gentilezza, per il suo garbo, sempre pronto ad offrire un caffè a chi lavorava dalle sue parti, un ragazzo d’oro, sempre pronto a scambiare due parole anche quando la sala era stracolma, era bello ascoltarti e vedere il tuo sorriso. Ora c’è solo dolore per la prematura scomparsa di una bella persona”.
In serata è arrivato anche il ricordo del sindaco Paolo Truzzu: “Avevi tanti progetti in mente e avremmo dovuto parlarne insieme alla fine dell’ estate… Sei rimasto a Cagliari per amore, dopo gli anni magici dell’hockey, sport nel quale eri un campione. E soprattutto, con la tua Dayala, eri uno dei re del Poetto con il Palm Beach. Un cagliaritano a tutti gli effetti, slang compreso, estroso e sempre disponibile…Ciao Mo”.











