Cagliari, caos green pass per i poliziotti: “Molti senza vaccino, non potranno lavorare: sicurezza dei cittadini a rischio” 

Venerdì scatta l’obbligo della certificazione verde, nel capoluogo non tutti gli agenti ce l’hanno: “Vaccinarsi non è un obbligo, chi coprirà i buchi lasciati dai colleghi assenti? A Cagliari il 10% non è vaccinato e l’organico è già carente, ci hanno detto pure che è impossibile avere i tamponi gratuiti: siamo pronti alla mobilitazione”


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Mancano solo cinque giorni alla data di attuazione del decreto che prevede l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori. Anche, naturalmente, per i poliziotti. E a Cagliari non tutti gli agenti sono vaccinati contro il Covid. E, da venerdì prossimo, o riusciranno a farsi un tampone ogni 48 ore o resteranno a casa, senza lavoro e senza stipendio. E la preoccupazione, ora dopo ora, cresce. Il rischio concreto è che in giro ci siano meno pattuglie, lo fa capire sin troppo bene Luca Agati del sindacato Sap, in una lunga lettera spedita al questore Paolo Rossi: “Ogni giorno i colleghi ci chiedono novità e purtroppo non possiamo dar loro riposte proprio in virtù della grave mancanza manifestata dall’Amministrazione. Quando si sono manifestati i problemi legati alla circolare di divieto di accesso alle mense, ci siamo esposti anche mediaticamente per evitare che i colleghi venissero, come poi accaduto, discriminati in virtù della mancanza di manovre a supporto da parte dell’amministrazione che si è imposta affermando “’è così e basta’. La scelta di non vaccinarsi può essere anche non condivisa, ma è e deve rimanere una scelta libera e non imposta in nessuna maniera”, ricorda Agati. “Lo abbiamo sempre detto, vaccinarsi, per quanto ritenuto fondamentale per uscire dalla crisi sanitaria, non è un obbligo e pertanto i colleghi che hanno deciso di scegliere la strada opposta devono essere messi in condizione di lavorare serenamente e di conseguenza l’amministrazione ha l’impegno di tutelare la salute dei suoi uomini con manovre coscienziose. È inaccettabile il ritardo nell’emanazione di norme attuative, a pochi giorni dall’entrata in vigore, non sappiamo chi controllerà, come saranno gestite le situazioni ambigue, come l’amministrazione coprirà i buchi che provocheranno i colleghi assenti”. Insomma, la situazione è simile a una polveriera pronta ad esplodere: “Non ci compete entrare nella questione dell’illegittimità o meno del green pass, ci limitiamo ad osservare con preoccupazione ciò che sta avvenendo nelle piazze. E allora perché non chiarire, non dettare regole di facile attuazione per poter far organizzare i colleghi che hanno deciso di intraprendere con convinzione questa strada? È troppo facile da parte nostra far finta di niente, nascondersi dietro alla forza che dà quel pezzo di carta custodito in tasca ed esibito ogni qualvolta venga richiesto, bisogna chiarire un volta per tutte cosa succederà dopo il 15 ottobre. Perché se i colleghi rimarranno a casa, bisognerà intervenire per assicurare i servizi e già i nostri organici piangono pietà. In città ci sono molti colleghi che vivono nel limbo sostenendo di non sentirsi tutelati, e ci sentiamo di dar loro ragione. E si badi bene, non è una gara, una partita tra vaccinati e non, dove ognuno commenta in maniera negativa le scelte dell’altro. Qui ne va di mezzo tutta l’operatività del sistema, e da parte nostra non è uno schierarsi con una o l’altra parte, è dar voce a tutti i nostri rappresentati, a chi subirà il decreto governativo con l’impossibilità di presentarsi a lavoro e chi dovrà occupare il proprio tempo a controllare o addirittura a coprire i buchi rimasti, come se non fosse già così proprio in virtù delle mancanze che si trascinano da anni”.
Agati, contattato da Casteddu Online, spiega che “il dieci per cento dei poliziotti di Cagliari non è vaccinato. Con le loro assenze, la sicurezza dei cittadini è a rischio”. E non arrivano buone notizie nemmeno da Roma, dove si è svolto un incontro tra i vertici del ministero dell’Interno e lo stesso Sap: “La riunione di oggi su Green Pass è stata estremamente deludente. L’amministrazione ha inteso solamente illustrarci la bozza delle disposizioni che la funzione pubblica sta predisponendo, comunque un atto non definitivo. Abbiamo per l’ennesima volta evidenziato le disfunzioni che dal 15 ottobre potrebbero realizzarsi sul comparto sicurezza, come ad esempio la scadenza del foglio verde durante il turno di servizio o l’impossibilità di sottoporsi a tampone per indisponibilità di posti. Tutti quesiti rimasti inevasi. Nemmeno la richiesta di poter effettuare i tamponi presso i nostri uffici sanitari ha avuto al momento riscontro positivo. Nell’evidenza che il Dipartimento non abbia margini di intervento senza che la parte politica ne dia impulso, abbiamo di nuovo chiesto l’intervento del ministro. Questo risulta necessario perchè possano essere previste norme adeguate al comparto così che i servizi possano essere garantiti con continuità. Nel momento in cui abbiamo minacciato di abbandonare la riunione per inutilità della stessa, la riunione è stata sospesa al fine di consentire un concreto riscontro alle problematiche sollevate. Riconosciamo l’importanza della campagna vaccinale ma le conseguenze che l’introduzione del green pass può avere sul comparto sicurezza non può essere lasciata al caso. Oggi abbiamo avuto di nuovo la conferma che il ministro dell’Interno e troppo lantana dai problemi reali. Prepariamoci alla mobilitazione”.


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