A Cagliari scoppia nuovamente il boom di nuovi locali food, ma stavolta non è come prima. Si alzano le prime serrande di nuove realtà con l’Isola in zona gialla e che corre verso la zona bianca. E, dopo qualche mese o addirittura un anno di attesa, giovani e meno giovani hanno potuto aprire le loro nuove attività. In una città dove, nel fine settimana appena trascorso, è stato praticamente impossibile trovare un tavolino libero nei ristoranti della Marina e a Stampace, che hanno infatti registrato il tutto esaurito, ci sono nuovi imprenditori che hanno atteso, pagato affitti su affitti senza incassare nulla pur di non perdere le mura del locale e che, proprio da quando sono crollati i contagi, hanno aperto.
In via Farina Denise Davoli, 29 anni, ha aperto un bistrot di specialità pugliesi: “Attendevo di aprire il locale da quasi un anno, tutto bloccato per colpa del Covid, tra burocrazia e zone gialle e rosse. Ho puntato sul cibo perchè è l’unica soluzione per lavorare, la gente esce per mangiare. E, visto che mio padre è della Puglia, ho puntato sulla ristorazione pugliese. Ha pesato tantissimo l’attesa per l’apertura, ho due figli e un terzo in arrivo. Ho pagato l’affitto e non lavorare è stato tostissimo”, afferma. “Ho già visto che da questo weekend la gente esce e non ha paura, spero di aumentare il lavoro in zona bianca”. Se la zona gialla non fosse arrivata, però, “non avrei retto ancora, non avrei saputo come fare. Ero arrivata al limite, il titolare delle mura ci ha aiutato ma ho dovuto pagare comunque, restando ferma, perchè anche lui ha tasse e altre spese. Speriamo che i vaccini ci aiutino, con me lavorano altre due persone”. Ha vissuto tutti i danni dell’emergenza Covid Tomaso Deiana, 48 anni: “Ho chiuso dopo 12 anni un bar in piazza Gramsci, lo Stato non mi è venuto incontro per gli affitti e le bollette”. Ma ora sorride: “Ho versato un mese di affitto per un nuovo bar in via Sonnino, ho appena iniziato e spero che la crisi passi e che possa tornare a lavorare come prima, anche con i tavolini e non solo con l’affitto. Continuo a puntare sul cibo perchè faccio questo lavoro da quando avevo 14 anni, spero che ritorni prima o poi il lavoro di una volta. Sì, la gente è disposta a uscire di casa per mangiare, ritorneremo come prima. Per ora ho una dipendente, buste paga da garantire con tutte le spese. Per un anno sono stato con l’acqua alla gola, ora voglio tornare al alti livelli”.










