Benzina meno cara di 25 centesimi grazie al taglio di una parte delle accise promesso e messo nero su bianco dal Governo? No, nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale bisogna attendere, forse, ancora qualche giorno prima di poter tornare a non dover accendere un mutuo per riempire il serbatoio dell’automobile. A Cagliari si balla tra 2,07 e 2,20 euro al litro, si salvano solo i distributori senza marchio, dove miracolosamente si paga anche 1,95 euro. Ma sono pochissimi, la stragrande maggioranza delle pompe appartengono ai principali marchi nazionali e internazionali. E il risparmio, al momento, non c’è. I benzinai hanno ricevuto il listino aggiornato, i prezzi sono quasi identici a quelli di una settimana fa. E, in parallelo, sono sempre meno gli automobilisti che vanno a fare rifornimento.
Andrea Grosso, storico benzinaio di via Bacaredda, non si scompone davanti al mancato taglio del costo della benzina: “2,02 e 2,07, servito a 2,30. Non c’è il taglio di 25 centesimi, non parte e non si sa se inizierà domani o dopodomani. Non posso saperlo, quando mi arriva il cambio del prezzo da parte della compagnia lo farò. I clienti si sono informati, sapevano da ieri sera che non era stata ancora formulata nessuna bozza in Gazzetta. Pare per domani, ma è impossibile dire sì o no”, ammette. “Nell’ultimo periodo gli affari sono calati parecchio, del 50 per cento, soprattutto negli ultimi dieci giorni. Basta vedere il traffico in città, non c’è e non c’è nemmeno il rifornimento. Noi benzinai non siamo tutelati da nessuno, il mio stipendio scende: meno litri e meno guadagno, e più aumenta la benzina e meno guadagniamo perchè escono meno litri”. Non esiste uno stipendio accettabile per un benzinaio: “Nel 1980 guadagnavo cinquanta lire al litro, dopo quarantadue anni tre centesimi e mezzo. Prima c’era la remunerazione per ciò che facevo, oggi non è più così. La globalizzazione vuole questo e ci adeguiamo, ma non siamo una categoria protetta”.








