Cagliari, bar chiuso per 8 giorni: “Avevo messo i tavolini fuori senza autorizzazione, dovevo sopravvivere”

Lo dice sin da subito Anna Paola Medda, titolare del “Beautiful bar” di viale Bonaria: “So di essere in torto, ma sto vivendo la chiusura come un’ingiustizia. Avevo messo 5 tavolini dopo aver perso, in un anno, 70mila euro per colpa del Covid: l’architetto stava mandando la richiesta al Comune ma gli agenti sono stati inflessibili. Per tenere aperto avrei dovuto dare 4mila euro, chi ce li ha?”


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Il maxi cartellone attaccato sulla serranda l’hanno già visto migliaia di persone. “Chiuso per ingiustizia dal 26/07 al 02/08/2021 compreso”: è questa la scritta fatta dai titolari del “Beautiful bar” di viale Bonaria a Cagliari. Anna Paola Medda e Vincenzo Porru, marito e moglie, lo gestiscono dal 2015. Gli affari sono sempre andati abbastanza bene, sino all’avvento del Covid. Lockdown e chiusure in modalità ping pong per tanti mesi hanno fatto crollare gli affari: “Calo del 50 per cento, rispetto al 2019 abbiamo avuto mancati incassi, nel 2020, per settantamila euro”, spiega la Medda. Che, così, ha deciso, insieme al marito-socio, di piazzare alcuni tavolini sul marciapiede. Senza, però, chiedere nessuna autorizzazione: “So di aver sbagliato, era un’occupazione abusiva anche se cinque tavoli non davano davvero fastidio a nessuno. Avevo incaricato un architetto di presentare la domanda al Comune, all’inizio ho tentennato perchè il costo di un libero professionista per la presentazione della richiesta di autorizzazione non è certo basso. In altri Comuni basta una richiesta fatta con un progettino, disegnato dallo stesso barista. Se non va bene viene il tecnico comunale, senza ricorrere a un tecnico, da quello che so. Ho piazzato il cartello con la scritta ‘chiuso per ingiustizia’ perchè non penso di essere una ladra o una delinquente. Quei cinque tavoli non li ho certo messi per diventare miliardaria, ma per sopravvivere”.
“Lo scorso 15 giugno sono arrivati due agenti della Municipale”, prosegue la barista. “Multa di 121 euro e chiusura del locale di otto giorni per i tavolini piazzati fuori. Per tenerlo aperto avrei dovuto pagare 500 euro al giorno per otto giorni, per un totale di 4mila euro: e chi ce li ha? Ho subito chiamato l’architetto, è arrivato dopo pochi minuti nel bar col pc portatile per far vedere ai poliziotti che stava mandando l’email con la richiesta di autorizzazione al Comune. Ma non c’è stato nulla da fare. Ripeto, so di aver sbagliato, speravo solo che in tempi di Covid ci sarebbe stata un po’ più di tolleranza”.


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