“Addio Patè e FoieGras, avete fatto l’ultimo volo”. Così Marta Magnano, la studentessa nota in città per la residenza in una barca a vela ormeggiata a Su Siccu, racconta la scomparsa delle due paperette mascotte del porticciolo. La vicenda è stata anche messa nero su bianco in una denuncia ai carabinieri.
Marta le custodiva dal febbraio 2020 quando erano ancora due anatroccole con appena una settimana di vita, le salvò da morte certa e le curava quando si ammalavano. Con lei hanno trascorso il lockdown e presto avrebbero avuto una casa dove deporre le uova e avrebbero seguito Marta in giro per il mondo, Ma non hanno fatto in tempo.
“Sono qui oggi a raccontarvi, dopo una notte in lacrime, del fatto accaduto ieri sera nel mio pontile alle 18.30 dopo una bellissima giornata come tante”, scrive Marta Magnano, “ieri sera sono stati visti uscire dal mio pontile due ragazzi sconosciuti, da uno dei quali ormai fuori dal pontile, parrebbe da testimoni, arrivassero i versi delle due anatre.
Paté e FoieGrass erano fuori dalla barca con me un attimo prima, come sempre, perché difficilmente si allontanavano da me per più di mezzo pontile, al massimo per mangiare qualcosa lanciata dalla barca di qualche condomino.
A nulla è servita la mia corsa pazza lungo il molo in cemento, per raggiungere i due sconosciuti, indicatimi dai testimoni amici del pontile che mi hanno chiamato fuori dalla barca dandomi l’allarme. L’orecchio teso in cerca di qualunque rumore familiare, le pupille dilatate nel buio a cercare ogni increspatura dell’acqua ma nulla arrivava neanche dal mare.
Lo starnazzare di Paté e FoieGrass si era arrestato ormai da tempo quando ho raggiunto i due del pontile, che hanno negato di aver visto le anatre, forse messe a tacere per sempre per evitare che attirassero l’attenzione.
Ho chiesto agli amici del porto di avvisarmi nel remoto caso in cui tutto questo non sia mai avvenuto veramente ma dubito fortemente che due cagone come loro, sempre incollate a me e alla barca, si siano improvvisamente avventurate al buio chi sa dove, quando di lì a poco, tanto lo so, sarebbero salite a bordo a riscuotere la cena.
Hanno passato l’ultima giornata con me, per fortuna a ingozzarsi degli ultimi vermetti regalati dai pescatori del pontile, giocherellando con gli attrezzi e portandomi via i legnetti di quello che a breve sarebbe diventato il loro primo nido invernale. Veniva tanta gente a vederle; a volte venivano più a cercare loro che me. Gli amici del pontile le presentavano ai loro ospiti perché erano un po’ le anatre di tutti.
Erano le mascotte del pontile che ogni tanto salivano a bordo delle altre barche per chiedere cibo, approfittando della passerella giù e della generosità di tutti.
La mattina presto ormai svolazzavano in pontile da sole per andare dai soliti pescatori noti che seduti sui loro secchi, passavano a volte più tempo a giocare e parlare con loro che non a pescare. Poi quando ci incrociavamo a termine della loro pesca, mi dicevano “Tranquilla, hanno già fatto colazione. Oggi gamberetti”.
Le sentivo starnazzare in lontananza e anche se ero ancora in cabina, sapevo esattamente dove erano e come stavano, perché del loro verso conoscevo tutte le sfumature e i sentimenti che provavano.
Non hanno saputo scappare perché dell’uomo conoscevano solo la dolcezza e la bontà. Non ho insegnato loro la cattiveria smisurata che a volte l’uomo può avere o la paura, perché chi mai avrebbe voluto far del male a due anatroccole morbide come loro..
Sognavo le loro prime uova in navigazione e che mi avrebbero accompagnato in chi sa quali viaggi per mare. Di loro mi rimarrà il ricordo, qualche piuma ancora in giro e una galleria nel telefono piena di tanti momenti insieme.
Addio Paté e FoieGras”.
I sospetti cadono su due ragazzi appena maggiorenni con canne da pesca in mano, visti uscire dal pontile dove si trovavano le papere. Un testimone avrebbe anche notato la presenza di complice rimasto fuori dal pontile probabilmente a fare da “palo” agli altri due.












