Un nuovo ospedale a Cagliari che dovrà accorpare le funzioni di Brotzu e Businco. La decisione è della giunta Solinas che punta a realizzare altri 3 ospedali in Sardegna: nel Sulcis, ad Alghero e a Sassari.
L’obiettivo della giunta è quello di razionalizzare l’offerta dei servizi ospedalieri, accentrando quelli distribuiti su più plessi, rendendo l’offerta “più efficiente ed in linea con gli standard nazionali relativi ai livelli essenziali” e per “aumentare il livello qualitativo dell’offerta ospedaliera stessa”.
Così l’assessore della Sanità, valutando l’urgenza di avviare nel più breve tempo possibile la fase realizzativa, ha deciso di dare mandato per la predisposizione di uno studio di fattibilità che stabilisca anche l’ubicazione dei nuovi ospedali dopo le verifiche relative ad eventuali vincoli di natura idrogeologica, paesaggistica, urbanistica e archeologica delle aree potenzialmente idonee. Ci penserà l’Ares così a progettare il nuovo presidio ospedaliero di Cagliari, affinché si possa realizzare l’“Ospedale della Città”, che dovrà accorpare in un unico plesso l’offerta dei servizi ospedalieri attualmente offerti dall’ospedale San Michele dell’Arnas “G. Brotzu” e dall’Ospedale oncologico-Businco “per ottenere un livello sempre più elevato delle attività cliniche e dare risposte ai bisogni della popolazione in ambito oncologico, garantendo percorsi di assistenza differenziati e di eccellenza”.
Un altro verrà progettato nel Sulcis Iglesiente, per integrare i servizi ospedalieri attualmente erogati presso gli Ospedali di Carbonia ed Iglesias. La Asl 1 di Sassari dovrò pensare al nuovo presidio ospedaliero di eccellenza nella città di Alghero che accorpi i servizi sanitari attualmente offerti dagli Ospedali civile e Marino della Città e l’Aou sassarese avrà in carico il progetto di un nuovo Ospedale di eccellenza, che accorpi gli attuali posti letto divisi tra i diversi ospedali della Città di Sassari integrandoli con i necessari spazi da dedicare alla didattica universitaria e specialistica.
Il piano mira a riqualificare le dotazioni tecnologiche ospedaliere, programmando investimenti per l’ammodernamento strutturale, tecnologico ed organizzativo del Servizio Sanitario della Regione, per fronteggiare i problemi di vetustà ed obsolescenza edilizia e tecnologica e la dispersione, il sottodimensionamento e l’inadeguatezza delle strutture esistenti.










