L’accusa, per un ex carabiniere in congedo di 40 anni, è pesante: violenza sessuale con la doppia aggravante “del fatto commesso nei confronti di una persona che non ha compiuto i diciotto anni” e che, per almeno due anni “non ha compiuto i quattordici anni”. Ieri il gup Luca Melis ha accolto la richiesta del pm e ha deciso per il rinvio a giudizio dell’uomo, difeso dall’avvocato Pierluigi Concas: l’appuntamento in tribunale per il processo davanti alla prima sezione è fissato per il ventidue settembre. Nelle carte, stando all’accusa e ai documenti finiti, c’è la descrizione di un lunghissimo periodo di orrore. L’uomo avrebbe costretto la ragazzina a subire atti sessuali: l’avrebbe accarezzata nelle parti intime quando era distesa su un divano a guardare la tv o all’interno della sua camera, le avrebbe preso la mano, spesso mentre dormiva, per farsi toccare le parti intime e imponendole, in almeno quattro occasioni, un rapporto sessuale completo e, in altre, altri tipi di rapporti sessuali.
La presunta vittima, oggi maggiorenne, ha denunciato tutto alla forze dell’ordine a luglio dell’anno scorso. Ieri, tutelata dall’avvocato Claudia Delvecchio, c’è stata la costituzione di parte civile. La giovane vive in un’altra casa, ben distante da quella che sarebbe stata teatro delle violenze e dove, ancora oggi, vivono il presunto violentatore e la moglie, nonchè madre della giovane. Il 22 settembre il via al processo.











