Burcei da 25 anni attende la realizzazione della nuova strada provinciale Sinnai-Maracalagonis: residenti sul piede di guerra scrivono al Prefetto. Problemi anche “dal punto di vista sanitario perché il tragitto dei mezzi di soccorso verso gli ospedali è reso dificilissimo a causa di una viabilità attuale fatiscente”.
“Una situazione di totale abbandono” quella che sta subendo la comunità a causa della mancata realizzazione
dell’opera: i rappresentanti del Comitato (Vittorio Monni, Salvatore Malloru, Attilio Tolu, Giuseppe Lorrai, Giovanni Zuncheddu e Ignazio Saddi) chiedono al Prefetto un intervento per avere notizie certe sui tempi di realizzazione.
“Questa nuova viabilità, non più rimandabile, è di vitale importanza per un territorio che sta vivendo un drammatico fenomeno di spopolamento” spiega il Comitato. Viene auspicato che un intervento da parte del Prefetto possa sbloccare “una situazione irreale e di totale noncuranza del fabbisogno dei
cittadini. Siamo pienamente consapevoli che la competenza primaria è della Città metropolitana di Cagliari in quanto Ente esecutore dell’opera, tuttavia riteniamo indispensabile anche
l’intervento di altre Istituzioni afinché si possano iniziare i lavori”.
L’attesa dei burceresi per la realizzazione dell’opera si sta protraendo da oltre 25 anni e, ad oggi, non vi è nessuna certezza sui tempi di realizzazione.
La mancata realizzazione di questa importante arteria sta causando, da una parte, gravi disagi a coloro che viaggiano da e per Burcei e, dall’altra, ha determinato anche un enorme danno economico considerando che il costo iniziale era di 25 milioni di euro lievitati agli attuali 65 milioni.
Questi ritardi causano anche problemi dal punto di vista sanitario perché il tragitto dei mezzi di soccorso verso gli ospedali è reso dificilissimo a causa di una viabilità attuale fatiscente e totalmente priva di manutenzione sia ordinaria che straordinaria.
Non solo: “Sentiamo l’obbligo di rimarcare la negata fruizione di un territorio unico alle porte di Cagliari che potrebbe essere valorizzato riscoprendo il suo ambiente con la sua flora e la
sua fauna, le sue antiche tradizioni, la sua cultura,la sua civiltà, ecc.
Burcei è un paese composto in larghissima parte da pendolari costretti per motivi di lavoro,
studio, sanità e varie necessità a recarsi quotidianamente verso Cagliari.
Il forte isolamento infrastrutturale a cui siamo sottoposti, a causa di una città metropolitana poco attenta alle esigenze della nostra comunità, sta alimentando un processo di continuo e crescente spopolamento che potrebbe essere evitato con la realizzazione di questa importante opera che darebbe un forte impulso ad un’economia in forte crisi”.
A questo si aggiunge il grave stato di abbandono della viabilità esistente (S.P. 21) resa estremamente pericolosa dalla presenza di buche difuse, cunette ostruite, detriti nella carreggiata, guard-rail divelti e/o arrugginiti, assenza di segnaletica sia orizzontale cheverticale e, specialmente, la mancanza degli occhi di gatto che rendono la strada dificilmente percorribile con la presenza della nebbia per almeno nove mesi all’anno (autunno, inverno e primavera).
Il risultato è quello di una comunità ormai esasperata “che si sente abbandonata dalle istituzioni e che sta pensando ad una massiccia mobilitazione a causa dei continui rinvii e
pronta ad azioni pacifiche e civili ma determinate finché non vengano fornite risposte certe
sui tempi di realizzazione dell’arteria”. Un paese che chiede solo un diritti basilare, quello di una viabilità sicura che, per il momento, rimane solo un miraggio. Non sono escluse forti azioni come quella di “disertare le urne in massa come segno di contestazione e, se dovesse servire, anche a portare le proprie
schede elettorali in Prefettura per consegnarle al Rappresentante del Governo.
Non siamo cittadini di serie B e, per questo, siamo determinati a chiedere risposte urgenti, veritiere senza inutili false promesse che ci allontanerebbero
sempre di più dalle istituzioni”.
“Una situazione di totale abbandono” quella che sta subendo la comunità a causa della mancata realizzazione
dell’opera: i rappresentanti del Comitato (Vittorio Monni, Salvatore Malloru, Attilio Tolu, Giuseppe Lorrai, Giovanni Zuncheddu e Ignazio Saddi) chiedono al Prefetto un intervento per avere notizie certe sui tempi di realizzazione.
“Questa nuova viabilità, non più rimandabile, è di vitale importanza per un territorio che sta vivendo un drammatico fenomeno di spopolamento” spiega il Comitato. Viene auspicato che un intervento da parte del Prefetto possa sbloccare “una situazione irreale e di totale noncuranza del fabbisogno dei
cittadini. Siamo pienamente consapevoli che la competenza primaria è della Città metropolitana di Cagliari in quanto Ente esecutore dell’opera, tuttavia riteniamo indispensabile anche
l’intervento di altre Istituzioni afinché si possano iniziare i lavori”.
L’attesa dei burceresi per la realizzazione dell’opera si sta protraendo da oltre 25 anni e, ad oggi, non vi è nessuna certezza sui tempi di realizzazione.
La mancata realizzazione di questa importante arteria sta causando, da una parte, gravi disagi a coloro che viaggiano da e per Burcei e, dall’altra, ha determinato anche un enorme danno economico considerando che il costo iniziale era di 25 milioni di euro lievitati agli attuali 65 milioni.
Questi ritardi causano anche problemi dal punto di vista sanitario perché il tragitto dei mezzi di soccorso verso gli ospedali è reso dificilissimo a causa di una viabilità attuale fatiscente e totalmente priva di manutenzione sia ordinaria che straordinaria.
Non solo: “Sentiamo l’obbligo di rimarcare la negata fruizione di un territorio unico alle porte di Cagliari che potrebbe essere valorizzato riscoprendo il suo ambiente con la sua flora e la
sua fauna, le sue antiche tradizioni, la sua cultura,la sua civiltà, ecc.
Burcei è un paese composto in larghissima parte da pendolari costretti per motivi di lavoro,
studio, sanità e varie necessità a recarsi quotidianamente verso Cagliari.
Il forte isolamento infrastrutturale a cui siamo sottoposti, a causa di una città metropolitana poco attenta alle esigenze della nostra comunità, sta alimentando un processo di continuo e crescente spopolamento che potrebbe essere evitato con la realizzazione di questa importante opera che darebbe un forte impulso ad un’economia in forte crisi”.
A questo si aggiunge il grave stato di abbandono della viabilità esistente (S.P. 21) resa estremamente pericolosa dalla presenza di buche difuse, cunette ostruite, detriti nella carreggiata, guard-rail divelti e/o arrugginiti, assenza di segnaletica sia orizzontale cheverticale e, specialmente, la mancanza degli occhi di gatto che rendono la strada dificilmente percorribile con la presenza della nebbia per almeno nove mesi all’anno (autunno, inverno e primavera).
Il risultato è quello di una comunità ormai esasperata “che si sente abbandonata dalle istituzioni e che sta pensando ad una massiccia mobilitazione a causa dei continui rinvii e
pronta ad azioni pacifiche e civili ma determinate finché non vengano fornite risposte certe
sui tempi di realizzazione dell’arteria”. Un paese che chiede solo un diritti basilare, quello di una viabilità sicura che, per il momento, rimane solo un miraggio. Non sono escluse forti azioni come quella di “disertare le urne in massa come segno di contestazione e, se dovesse servire, anche a portare le proprie
schede elettorali in Prefettura per consegnarle al Rappresentante del Governo.
Non siamo cittadini di serie B e, per questo, siamo determinati a chiedere risposte urgenti, veritiere senza inutili false promesse che ci allontanerebbero
sempre di più dalle istituzioni”.












