Due mesi di palestra “fantasma” o una serie di spettacoli – giustamente – annullati per l’emergenza Coronavirus? In tutta Italia e anche a Cagliari, in vari casi, i titolari di un centro sportivo o la segreteria di un teatro propongono, ai clienti rimasti a bocca asciutta, dei voucher. O, in qualche caso, eventuali sconti. I soldi già spesi? Difficili da riottenere. Sono tante, in tal senso, le segnalazioni arrivate alle associazioni dei consumatori. Proprio oggi, l’Adoc, ha fatto il punto della situazione a livello nazionale: “Al ministero c’è stato l’intervento di uno dei nostri avvocati”, spiega Giuliano Frau, presidente regionale dell’associazione dei consumatori: “Nonostante l’Antitrust sia già stata chiara e abbia mandato indicazioni al Governo, ricordando che la disciplina d’emergenza del decreto ‘Cura Italia’ va in contrasto con la normativa europea, che prevede il diritto al rimborso, la situazione è stagnante. Abbiamo ricevuto segnalazioni a livello locale, per esempio alcuni gestori di palestre hanno utilizzato la formula del ‘niente sconto o rimborso’, ma dei semplici voucher, tra l’altro con scadenza. La legge è chiara, c’è l’articolo 1463 del Codice civile, il rimborso dev’essere garantito”.
“Purtroppo”, osserva Frau, “siamo in una situazione dove questo Governo sembra essere più propenso verso l’imprenditore e non verso il cittadino. La politica sembra sorda, è vero che ogni stato europeo è sovrano, però l’Antitrust ha parlato in modo chiaro”. Che fare, dunque? “Semplice, bisogna pretendere la restituzione dei propri soldi, cercando di privilegiare il dialogo. E, se nemmeno così si ottiene il risultato, basta rivolgersi a noi, abbiamo gli avvocati già pronti ad aiutare i cittadini”.











