Al grido di “Bregungia!”, vergogna in sardo, c’era anche Alessandro Zan oggi a Cagliari a manifestare contro l’affossamento del disegno di legge contro l’omotransfobia che porta il suo nome. Il deputato del Pd, dalle scale del T Hotel, si è unito al coro dei manifestanti, un migliaio, che hanno protestato contro la tagliola scattata al Senato che ha bloccato il percorso verso l’approvazione della legge.
“Abbiamo assistito a uno sgangherato e cafone applauso, quelle urla non ci rappresentano: non rappresentano il Paese reale, l’Italia migliore e la volontà delle nuove generazioni”, ha detto Zan riferendosi ai festeggiamenti dai banchi del centrodestra. Zan ha spiegato che da parte dei promotori della legge è stata rifiutata qualunque mediazione che avrebbe snaturato senso e obiettivi della legge. “Abbiamo tenuto la schiena dritta. Ci chiedevamo di togliere il riferimento all’identità di genere. Ma non potevano escludere le nostre sorelle e fratelli”. Il senatore dem ha poi assicurato che il percorso della legge non si fermerà e che lo stop della scorsa settimana è stato solo un battuta d’arresto lungo una strada “ancora molto lunga”.
I partecipanti hanno poi letto un manifesto di protesta.












