Borse di studio per specializzandi non medici di area sanitaria sardi, sos alla Regione: “Cagliari, ecco le figure che vanno finanziate”. Una lettera aperta spedita a Regione e Università con chiare e importanti richieste per i laureati non medici specializzandi di area sanitaria sardi: “La presente per chiedere alle S.V. quali risposte ci sono in merito ai finanziamenti che devono poter consentire l’assegnazione delle borse di studio per gli specializzandi non medici in materie sanitarie (biologi, farmacisti, veterinari, odontoiatri, chimici, fisici sanitari) così come regolamentato al comma 10, dell’articolo 8, della legge regionale 7 agosto 2009, n.3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale).
Si ricorda che la normativa regionale suddetta era stata approvata con sensibilità bipartisan per mettere FINE alla discriminazione immorale e ingiustificabile che vedeva i laureati biologi, farmacisti, veterinari, odontoiatri, chimici, fisici sanitari iscritti ad una Scuola di Specializzazione di area sanitaria, esclusi dalla destinazione di un contratto di formazione specialistica o anche solo di una semplice borsa di studio, contrariamente a tutti gli specializzandi nelle Scuole di Specializzazione di medicina. Questi ultimi hanno assicurate per i contratti di formazione specialistica, risorse ministeriale e in aggiunta risorse finanziarie regionali. Il loro posto in Scuola è legato alla stipula di un contratto di formazione specialistica di 25 mila euro netti l’anno per i primi due anni accademici, e di 26 mila euro netti per gli ultimi tre anni di frequenza.
Premesso che i concorsi per i laureati non medici afferenti all’area sanitaria sono stati per tre anni bloccati, nel momento in cui si è deciso di riattivarli, le borse di studio regionali, per carenza di fondi sanitari destinati a questo tipo di Scuole, sono state drasticamente tagliate. Quasi annullate potremo dire, poichè gli specializzandi non medici, sino al 2014, erano tutti coperti di una borsa di studio.
Dietro dunque sollecitazione di biologi specializzandi, in qualità di Responsabile del gruppo fb dei “Biologi e non medici sanitari specializzandi: legge per i contratti”, che oggi conta oltre 12 mila iscritti, e che già aveva seguito la problematica che aveva visto trovare soluzione nel 2009, come prima Regione italiana peraltro, sin da agosto 2018 ho immediatamente presentato l’istanza degli specializzandi a voi Onorevoli competenti in materia per ripristinare almeno un numero ragionevole di borse di studio attraverso l’utilizzo di fondi europei destinati alla formazione.
Esattamente come è stato fatto in altre Regioni Italiane.
Come accennato all’Onorevole Sabatini, facendo seguito alle sue dichiarazioni dove ha dato modo di far conoscere che quest’anno c’erano opportunità buone di avere molte risorse a disposizione e che avrebbe fatto il punto anche sulle borse studio per le scuole di specializzazione, l’istanza ha avuto riscontro dall’Assessore per la Sanità, Luigi Arru, che ha espresso condivisione nel sostenere una possibile soluzione per aumentare i fondi anche per queste tipologie di borse di studio, così come dall’Assessore Paci, il quale, attraverso la sua segreteria, mi fa sapere di non avere nulla in contrario ad approvare una disposizione di fondi destinati agli specializzandi non medici, nel momento in cui durante la preparazione della finanziaria gli avrebbero presentato la questione.
In seguito quindi della condivisione alla problematica degli Assessori regionali per la Sanità e della Programmazione, sensibilizzati, ho contattato le Università sia di Cagliari e di Sassari per conoscere il numero degli Specializzandi iscritti nelle varie Scuole di area sanitaria. Si parla in totale di 107 specializzandi per l’Università di Sassari e di 26 iscritti per l’Università di Cagliari.
In più ci sono da aggiungere i nuovi specializzandi che andranno ad immatricolarsi agli inizi del 2019 con i prossimi concorsi.
Le borse di studio irrisorie previste anche per i prossimi bandi e nemmeno per tutte le Scuole vedranno alcuni corsi non partecipare, perchè i Direttori delle Scuole di Specializzazione hanno la sensibilità di notare che le difficoltà economiche per un laureato che deve frequentare una Scuola di Specializzazione dove fa lezione e si può dire, lavori, esattamente come è per un medico specializzando, sono significanti e estenuanti. I ragazzi lamentano il disagio.
Per poter coprire tutti, considerato l’alto numero di specializzandi non medici presso l’Università di Sassari, servirebbero circa 1.800.000,00 euro per quest’anno, comprendendo gli immatricolati per il prossimo anno. Nell’eventualità non ci fosse possibilità di 1.800.000,00 euro si propone, in questa prima fase di riequilibrio nell’assegnazione delle borse di studio, di poter coprire almeno i primi due specializzandi per ogni corso di Scuola di Specializzazione.
Considerati pertanto i dati, si tratterebbe di coprire per l’Università degli Studi di Sassari i primi due specializzandi in graduatoria senza borsa studio e iscritti nelle seguenti Scuole:
– Odontoiatria, 2 per il primo anno a.a., 2 per il secondo anno a.a. (suddivise in 1 borsa per l’indirizzo pediatrico e 1 per chirurgia orale), più 2 per il bando prossimo;
– Farmacia Ospedaliera, 2 per il primo anno a.a., 2 per il secondo anno a.a., più 2 per il bando prossimo;
– Microbiologia e Virologia, 2 per il primo anno a.a., 2 per il secondo anno a.a., più 2 per il bando prossimo;
– Patologia clinica e Biochimica clinica, 2 per il primo anno a.a., 2 per il secondo anno a.a., più 2 per il bando prossimo;
– Scienze dell’alimentazione, 2 per il primo anno a.a., più 2 per il bando prossimo;
– Veterinaria, 2 per il primo anno a.a., 2 per il secondo anno a.a. (suddivise in 1 borsa per l’indirizzo ispezione degli alimenti di origine animale e 1 per sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche), più 2 per il bando prossimo.
Al pari per l’Università degli Studi di Cagliari con le seguenti Scuole di Specializzazione:
– Fisica Medica, 2 per gli iscritti in a.a. 2015/2016, più 2 per il bando prossimo;
– Genetica Medica, 2 per gli iscritti in a.a. 2015/2016, 2 per gli iscritti in a.a. 2016/2017, più 2 per il bando prossimo;
– Odontoiatria, 2 per gli iscritti in a.a. 2015/2016, 2 per gli iscritti in a.a. 2016/2017 (suddivise in 1 borsa per l’indirizzo pediatrico e 1 per Ortognatodonzia), più 2 per il bando prossimo;
– Farmacologia, 2 per gli iscritti in a.a. 2016/2017, più 2 per il bando prossimo;
– Microbiologia, 1 per gli iscritti in a.a. 2016/2017, più 2 per il bando prossimo;
– Patologia clinica, 1 per gli iscritti in a.a. 2016/2017, più 2 per il bando prossimo;
– Scienza Alimentazione, 2 per gli iscritti in a.a. 2016/2017, più 2 per il bando prossimo.
La borsa di studio destinata agli specializzandi non medici è quella minima, addirittura inferiore a quella prevista per il dottorato di ricerca e ammonta a euro 11.603,49 all’anno.
Considerando il totale, relativamente al calcolo come da proposta su citata, di 34 borse studio per l’Università di Sassari e di 30 per l’Università di Cagliari, si tratterebbe di stanziare 750 mila euro l’anno.
Se voleste arrivare a 1.000.000,00 euro, aiutereste qualcun altro iscritto, per lo meno delle Scuole che durano 4 anni.
Si fa presente anche alle Università, e quindi i Rettori, che aprire le Scuole a numeri di un certo peso, è da valutare col buon senso. Perchè gli specializzandi ad una borsa di studio hanno diritto, al pari dei colleghi in medicina. Va bene l’offerta formativa, ma essa non deve diventare una sorta di reclutamento personale che ti mandano avanti dipartimenti e laboratori analisi senza interessarvi che ottengano un riconoscimento economico! Sopratutto nell’Università di Sassari si nota questo sostanziale numero abbondante.
Detto ciò, chiedo dunque agli On.li Sabatini, Deriu e Comandini di conoscere quale iniziativa hanno intrapreso per ripristinare le borse di studio in modo coscienzioso agli specializzandi non medici sanitari e se in finanziaria potremo attenderci almeno il ripristino di 750 mila euro da destinare agli iscritti delle Scuole di specializzazione di entrambe le Università di Cagliari e Sassari, come da specchietto riportato.
Desideriamo sensibilizzare tutte le parti politiche che costituiscono il Consiglio regionale, auspicando in una condivisione del nostro comunicato ed una soluzione al disagio di specializzandi discriminati e umiliati in un loro diritto ad andare avanti nella formazione obbligatoria per l’accesso al Sistema sanitario nazionale e regionale.