La pandemia del virus Covid è finita già da tempo, ora è il momento di un’altra pandemia, quella del lavoro che non c’è per tutti. Sono impressionanti i numeri legati alla povertà a Cagliari e nei Comuni più grandi dell’hinterland. E il fatto che siano cifre date solo dall’Exmè di Ugo Bressanello fa capire che la fetta di poveri veri e assoluti sia molto, molto più grossa: “Ottomila bussano da noi ogni settimana, la fila si allunga sempre di più. Mercoledì scorso è stata consegnata la spesa a 644 famiglie. 1880 le persone che ne hanno beneficiato. Gli iscritti a TiAbbraccio, il servizio di assistenza solidale di Domus de Luna, sono infatti, ancora, in crescita”, prosegue Bressanello. “Sono ben 7835 le persone registrate oltre che per il cibo anche per abbigliamento, bombole e bollette. Duemila minorenni, in trecento non hanno compiuto 3 anni, in condizioni di povertà assoluta”. Piccoli che vivono in famiglie dove non si riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
E c’è, purtroppo, un’amara novità: “Sono aumentati i 35enni e i quarantenni che, anche in pieno maggio, vengono da noi. Sino all’anno scorso riuscivano a trovare lavori stagionali in alberghi, ristoranti o stabilimenti balneari e ciò ci permetteva di snellire un po’ il totale dei bisognosi. Adesso non è più così, sembra che siano diventati troppo vecchi per essere chiamati a lavorare”, spiega Bressanello. “Da un alto abbiamo albergatori e ristoratori che si lamentano perchè non trovano personale, dall’altro tante persone restano disoccupate anche da maggio a settembre”. Intanto, l’attività di Domus de Luna va avanti e, con pochi clic su internet e sui social, si può entrare in contatto con la realtà per aiutarla.











