Questa notte, durante una conviviale serata di solidarietà con le Repubbliche democratiche del Donbass e con la lotta antifascista ucraina, i compagni del Collettivu S’Idea Libera e un militante del Fronte, hanno subito un’aggressione da parte di “un branco di picchiatori neofascisti”.
Questio il racconto degli aderenti al Collettivu: “Dopo l’agguato nei pressi della sede sono stati rinvenuti diversi adesivi dell’organizzazione Casa Pound attaccati sui muri e accartociati per terra.
Con l’appoggio di elementi dal sud della Sardegna, il gruppo di fascisti che da tempo cerca di darsi l’immagine di “buoni samaritani salvatori della patria” infestando allo stesso tempo Sassari con una capillare propaganda di odio razziale, alza notevolmente il tiro passando ad azioni a mano armata contro le normali attività dei militanti e degli attivisti del territorio.
Ieri notte i neofascisti hanno mostrato il loro volto violento attaccando a sprangate alcuni compagni inermi che si occupavano di un evento di solidarietà internazionalista.
Ci chiediamo cosa sarebbe successo se queste belve avessero trovato il gruppo di bambini e bambine che fino a poco prima stavano giocando a dama e a bigliardino nella sede del collettivo.
Per queste ragioni il Fronte Indipendentista Unidu esprime piena solidarietà al collettivo S’Idea Libera e anche ad un nostro militante che è rimasto vittima dell’aggressone squadrista.
Il Fronte Indipendentista Unidu lavorerà con s’Idea Libera ad una forte mobilitazione della popolazione, dei movimenti antifascisti di Sassari e di tutta la Natzione Sarda, affinché questi atti criminosi non si verifichino mai più e per far capire ai cittadini Sassaresi che la propaganda neofascista, il razzismo e la violenza abitano affianco alle loro case e rappresentano un cancro da estirpare subito.
Il Fronte Indipendentista Unidu chiede l’immediata chiusura della sede di Casa Pound attualmente sita al Monte in via Mores n° 6 e l’immediata interdizione di ogni spazio pubblico al neofascismo.
Nelle foto il pavimento della sede del collettivo dopo l’aggressione e due degli adesivi rinvenuti”.











