Blitz a Capo Teulada, Mauro Pili a processo per “resistenza a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere”

Mauro Pili: “L’istigazione a delinquere si sarebbe consumata, secondo i verbali, con la consegna delle bandiere del Popolo Sardo ai natanti”


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L’ex presidente della regione Mauro Pili, a processo per “resistenza a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere”. E’ proprio il leader di Unidos a rivelarlo dal suo profilo facebook. Era stato infatti denunciato per il blitz avvenuto nell’agosto 2018 nell’area interdetta dalla marina militare del Poligono di Capo Teulada.

“La resistenza a pubblico ufficiale si sarebbe consumata con la mia risposta all’ufficiale che mi intimava di non riprendere il “blitz” – spiega Pili – secondo i verbali gli avrei risposto: filmo quello che voglio. L’istigazione a delinquere si sarebbe consumata, secondo i verbali, con la consegna delle bandiere del Popolo Sardo ai natanti presenti nella zona e per aver dichiarato che “si tratta di terra e mare sardo e che nessuno può mandarci via”! Per queste accuse risponderò in tribunale, c’è un elemento che vorrei qui ed ora sottolineare nei vari interrogatori diversi ufficiali raccontano il passaggio delle “Bandiere del Popolo Sardo”, delle “bandiere dei quattro mori” mentre un generale comandante, servo come pochi, con tono dispregiativo e volgare racconta di un passaggio di “bandierine sarde”. Si tratta di Generale Comandante troglodita senza arte nè parte. Ecco, questo processo servirà a far luce anche su certi personaggi”.

Ma non solo dal suo profilo facebook Pili denuncia anche “lo scandalo delle bombe Rwm lanciate anche a Capo Teulada”. Così scrive: “Dai verbali sul mio processo emergono atti di sequestro senza precedenti- afferma – il nucleo carabinieri di Capo Teulada in un allegato agli atti processuali dichiara di aver rinvenuto a Cala Brigantina una bomba d’aereo, presumibilmente un corpo bomba di una MK82 da 500 libre, oltre 200 kg di esplosivo, lanciata da un aereo. Bomba che non è stato possibile rimuovere perché si troverebbe all’interno di un’area interdetta, all’interno del poligono. È la prima volta che emerge un fatto di tale gravità considerato che si tratta delle stesse bombe vendute all’Arabia Saudita e prodotte dalla Rwm a Domusnovas. Bombe a Km zero, le produciamo in casa e poi le usiamo per bombardare la nostra terra, il nostro ambiente. Chi ha autorizzato l’utilizzo e quando di tali ordigni bellici all’interno del poligono? E per quale motivo tale ordigno non fosse stato rinvenuto e rimosso con somma urgenza proprio per evitare ulteriori rischi per la pubblica incolumità?”

 

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