Un intervento articolato e critico, ma allo stesso tempo costruttivo, quello del consigliere di Civica 2024 Giuseppe Farris nel corso della discussione in Consiglio comunale sul bilancio. Farris ha aperto il suo intervento riconoscendo positivamente la scelta dell’amministrazione di avviare la sessione di bilancio all’interno dell’esercizio finanziario, sottolineando come si tratti del secondo anno consecutivo in cui ciò avviene dopo una lunga interruzione durata quindici anni.
Una scelta che, secondo il consigliere, rafforza l’autonomia finanziaria dell’ente nel contesto del federalismo fiscale, dal momento che consente una programmazione più coerente delle entrate correnti e delle risorse proprie del Comune.
“Un bilancio solo in parte reale”
Farris ha però definito quello in discussione un “bilancio apparente”, destinato a trovare la sua vera fisionomia solo con le successive variazioni, l’applicazione dell’avanzo di amministrazione e le decisioni attese dallo Stato e dalla Regione Sardegna sui trasferimenti.
Entrando nel merito, il consigliere ha ripreso i tre assunti indicati dal sindaco in fase di presentazione: rigidità del bilancio, destinazione della parte manovrabile alle assunzioni e assenza di aumenti delle tasse comunali. Se sulla rigidità Farris ha concordato, ricordando però che essa deriva anche dal perimetro fissato dal Documento unico di programmazione approvato dalla maggioranza stessa, sul resto ha sollevato alcune osservazioni politiche.
Assunzioni sì, ma con una strategia chiara
Farris ha condiviso la scelta di investire sulle assunzioni, ricordando i dati anagrafici del personale comunale: il 65% dei dipendenti ha più di 50 anni e solo 103 su oltre mille hanno meno di 40 anni. In un’amministrazione che deve affrontare la transizione digitale, l’ingresso di nuove competenze è indispensabile.
Tuttavia, secondo il consigliere, manca una chiara opzione strategica: “Avrei voluto sapere – ha affermato – quali servizi l’amministrazione ritiene prioritari e verso quali settori intende indirizzare in modo prevalente i nuovi ingressi”. Da qui la proposta di accompagnare il bilancio con un ordine del giorno che individui i servizi strategici per la fase attuale.
Tasse e Tari: “Il nodo è la riscossione”
Sull’affermazione del sindaco relativa al mancato aumento delle tasse, Farris ha invitato alla prudenza, evidenziando come il bilancio non contenga ancora il PEF Tari 2026-2028, rinviato legittimamente ad aprile. I numeri, però, destano preoccupazione: il gettito previsto passerebbe da 62 milioni a 70 milioni di euro, con il rischio che l’aumento ricada sui contribuenti già in regola.
Al centro dell’analisi il tema della riscossione, definito “cruciale”. Il tasso di riscossione della Tari si ferma al 72,5%, con un conseguente incremento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, cresciuto in cinque anni da 34 a 43 milioni di euro. Un trend che, secondo Farris, va interrotto con un piano strutturato.
Il consigliere ha richiamato anche una possibile opportunità normativa: una modifica in discussione a livello nazionale che, dal 2027, potrebbe ridurre il peso del fondo calcolandolo sui migliori tre anni anziché sulla media dei cinque precedenti, a condizione però che il Comune avvii già nel 2026 un piano triennale efficace di contrasto all’evasione.
Rifiuti e responsabilità regionali
Altro tema affrontato è quello della raccolta differenziata e degli impianti regionali. Farris ha sottolineato come i livelli richiesti dalla Regione Sardegna siano legati anche all’insufficienza degli impianti di smaltimento dell’indifferenziato, chiamando la Regione ad assumersi maggiori responsabilità per evitare che i costi ricadano sui cittadini.
Tassa di soggiorno: “Aumento sbagliato”
Decisamente critica la posizione di Farris sull’aumento della tassa di soggiorno da 2 a 5 euro. Il consigliere ha contestato il metodo, parlando di un confronto con le associazioni di categoria avvenuto a decisione già presa, e ha annunciato voto contrario alla modifica regolamentare.
Tre le ragioni principali: la possibile destinazione allo Stato del 30% del maggior gettito dal 2026; il rischio di concorrenza sleale a vantaggio delle strutture extralberghiere irregolari; e l’effetto negativo sull’attrattività turistica e sui voli low cost, fondamentali per la mobilità e l’economia dell’isola.
Anche su questo punto Farris ha prospettato un ordine del giorno per definire con chiarezza la destinazione delle risorse, ricordando che la tassa di soggiorno è una tassa di scopo ma lascia ampi margini di scelta all’amministrazione.
Un intervento, quello del consigliere di Civica 2024, che ha messo in luce criticità e possibili correttivi, invitando la maggioranza ad accompagnare il bilancio con atti di indirizzo politico capaci di trasformare un documento “apparente” in uno strumento realmente strategico per la città.












