Se dici Imran tutti cadono dalle nuvole. Se però dici “Bellixeddu mera”, allora, a Cagliari tutti sanno di chi stai parlando: di uno dei venditori di rose più noti nei rioni della movida e non solo. Imran Hossain, 39 anni, è arrivato dal Bangladesh nel 2007. Da ieri è cittadino italiano a tutti gli effetti: la sua voglia di conquistare la cittadinanza è stata più forte di burocrazia, blocchi Covid e decisioni ministeriali. E lui, felice e allo stesso tempo commosso, ha già iniziato a contare i giorni che lo separano dal poter riabbracciare sua moglie e i suoi due figlioletti, un bimbo di 4 e una bimba di sei anni: “Perchè mi chiamano Bellixeddu Mera? Perchè sono le prime due parole che mi hanno insegnato, al mio arrivo a Cagliari, e che ho detto da sempre a tutte le persone che ho incontrato”. Gira ogni sera con il suo mazzo di rose rosse tra i locali e i ristoranti cagliaritani, sempre col sorriso sulle labbra anche quando gli affari vanno male: “Se qualcuno non vuole comprare uno dei miei fiori lo saluto e lo ringrazio lo stesso”. Magari sarà più fortunato con il prossimo cliente, insomma. “Cagliari è una città bella, splendida, non ho mai avuto problemi”, racconta, dalla sua casa di via Mameli nella quale spera, presto, di poter vivere insieme ai suoi cari. “Voglio portare i miei figli qui a Cagliari, dovranno studiare, andare a scuola. Mia moglie resterà con loro, attualmente non lavora”.
Si sente ormai un italiano e, ancora prima, un “casteddaio” a tutti gli effetti, Imran Hossain. Non c’era, non c’è e non potrà mai esserci un paragone tra la vita nella capitale del Mediterraneo e il Bangladesh: stili di vita diversi, società differenti come le mentalità. Lui, però, si è adattato allo stile di vita di una città occidentale, riuscendo a crearsi un lavoro che gli permette di mangiare ogni giorno. In quindici anni ha macinato migliaia di chilometri a piedi, con il suo mazzo di rose rosse stretto nella mano destra, respirando l’aria di Cagliari e conoscendo tante persone, con alcune ha anche stretto un rapporto di amicizia: “Bellixeddu mera”, da poche ore, anche per lo Stato, è uno dei tanti figli nuovi dell’Italia. E, ancora prima, della Sardegna.











