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Ha già subito un delicato intervento al braccio destro ed è ancora debole e sfatta in uno dei letti dell’ospedale di Is Mirrionis, Marianna Panzarella, la 46enne azzannata da un pitbull nella zona del Simbirizzi, a Maracalagonis, sabato scorso. Il cane ha ucciso due dei suoi quattro cagnolini, ferendoli mortalmente con i suoi denti aguzzi. La donna ha un braccio praticamente maciullato: “I denti del pitbull sono arrivati sino all’osso, spezzandolo. I medici mi hanno detto che ne avrò per molto tempo”. Animalista convinta, amante dei cani, un passato da lavoratrice in call center “prima di perdere il lavoro, durante la pandemia”, la Panzarella ha la forza di parlare per chiedere, principalmente, “giustizia. Quel pitbull non è randagio, ha sicuramente un padrone. Conosco i cani, quello era tenuto bene”. Si ricorda ogni singolo istante dell’aggressione: “Ero arrivata all’ultima salita prima di scendere nella zona di campagna del Simbirizzi. Dall’alto ho visto un contadino e un pitbull, ho richiamato i miei quattro cani. Il pitbull si è scagliato subito contro Roadster, il mio simil bassotto. Con forza, con la mano sinistra, ho aperto la bocca del pitbull”. Il cagnolino è fuggito e il pitbull si è scagliato subito contro il cane più piccino: “Un simil volpino, sono bastati due morsi per farlo morire. Il terzo cane, un simil york, ha provato a difenderlo mentre Roadster è tornato indietro per difendermi. Il pitbull attaccava lui e mangiava, letteralmente, il mio braccio. Mi ha trascinata nel fango, sono riuscita a prendere il cellulare dal marsupio e ho chiamato mio fratello e il 112. Ho urlato, l’uomo che era nei campi non si è girato, forse aveva gli auricolari”, racconta la Panzarella.