Bocche cucite sui risultati dell’autopsia e ancora di più sulle indagini con cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza sul naufragio dei due cugini sub il 12 aprile scorso a Stintino. Oggi, su disposizione della Procura di Sassari, il medico legale Salvatore Lorenzoni ha eseguito l’autopsia sul corpo di Davide Calvia, il 38enne sassarese disperso per 10 giorni nel Golfo dell’Asinara e ritrovato morto sabato mattina sulla costa di Castelsardo. Vivo anche se in condizioni disperate era stato trovato dopo 24 ore il 35enne Giovannino Pinna, cugino della vittima: è rimasto per oltre una settimana all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari in coma indotto dall’ipotermia e dal principio di annegamento. Dimesso il 20 aprile, Pinna non è stato ancora interrogato dagli inquirenti per chiarire la dinamica dell’incidente. È stato sentito solo in maniera informale il giorno dopo il ricovero ma i suoi ricordi erano troppo confusi, e anche su indicazione dei medici gli inquirenti avevano deciso di rimandare. Le indagini sono state affidate dalla Procura alla Capitaneria di porto di Porto Torres e ai carabinieri della Compagnia di Porto Torres e del Comando provinciale di Sassari.
Sono tanti gli aspetti ancora da chiarire in quello che ha i tratti di un giallo, a cominciare dal furto di una barca a Porto Torres, quello stesso giorno, che da quanto era a un certo punto trapelato potrebbe essere la barca con cui i cugini hanno fatto naufragio. Quasi immediato l’Sos alla Capitaneria: hanno iniziato a imbarcare acqua poco dopo essere usciti, poi la barca è affondata.











