È atterrato a Roma Fiumicino dopo aver preso l’aereo da Madrid, penultimo aeroporto prima di poter tornare nella sua Cagliari. Sbarcato nella Capitale, Antonino Casu, pensionato 70enne “ma lavoro ancora ed ero in Argentina, a Buenos Aires, per motivi legati alla mia ex professione di dipendente della pubblica amministrazione”, ha guardato i tabelloni delle partenze e ha scoperto che Volotea, oltre al volo già acquistato delle 18:20 proponeva anche un decollo alle undici: “Non ci ho pensato due volte, anzichè starmene buttato tante ore dentro l’aeroporto sono andato subito allo sportello per chiedere il cambio del biglietto”. Ed è qui che, stando alla sua testimonianza, è iniziato un lungo faccia a faccia con il personale: “Mi hanno detto che non potevano effettuare cambi. Quando gli ho ricordato che c’è la continuità territoriale con la Sardegna non mi hanno saputo dare nessuna risposta valida, invitandomi a chiamare il loro call center”. Casu ha subito composto il numero: “Ma ho ricevuto picche, nessun cambio possibile. Il bello, se così si può dire, è che per una telefonata di pochi minuti mi hanno succhiato ben dodici euro”.
“Non è la prima volta che vivo queste situazioni con Volotea”, racconta il settantenne. “Penso che, se per la Sardegna è garantita la continuità territoriale, si debba anche dare la possibilità a noi sardi di poter effettuare un cambio dell’orario in qualunque momento. Chi mi rimborserà i dodici euro del call center? Lo so già, nessuno”, ammette, scrollando le spalle mentre fissa il via vai continuo di persone all’interno del terminal laziale. “Glieli regalo, dovrò attendere sino a stasera prima di poter tornare a casa. Ma mi chiedo se, chi di dovere, Regione in primis, non possano fare nulla per darci la possibilità di una totale flessibilità di scelta sugli orari dei voli”.










