Covid e caro energia hanno messo in ginocchio la società che gestiva l’impianto ma il sindaco Puddu rassicura: “Una volta “riconsegnate le chiavi” ci attiveremo immediatamente per la custodia del bene, per la verifica dello stato di fatto, è stato già incaricato il tecnico, in modo che gli inevitabili lavori di ristrutturazione avvengano nel più breve tempo possibile. Dopodiché si procederà ad una nuova gara di affidamento e gestione della stessa struttura”. Una situazione che oramai era in stallo da diverso tempo, impedendo ai nuotatori non solo di Assemini, bensì di tutto il circondario, di poter usufruire di un importante servizio. La società “Acquasport” non gestirà più la piscina comunale dopo 11 anni, “a causa della grave crisi che si è generata nel periodo covid nel corso delle pregiudicate stagioni sportive 2020/21 e 2021/22 in cui sono intervenute le sospensioni delle attività, nel luglio 2021 la Società ha presentato all’Amministrazione Comunale di Assemini l’istanza di riequilibrio economico-finanziario essendo obiettivo della norma stessa quello di tentare la conservazione delle concessioni inerenti la gestione di importanti servizi pubblici quali quelli sportivi” comunica Acquasport.
“Vista la drammaticità della situazione, che noi tutti ricordiamo bene, al punto da aver subito un azzeramento di incassi per circa un anno e forti limitazioni per il resto del periodo nel quale si è protratta la pandemia, è venuto meno l’equilibrio economico-finanziario della concessione e, quindi, sono venute meno le risorse per dare seguito al piano di gestione”. A novembre 2022 l’Amministrazione Comunale ha risposto proponendo una soluzione “basata sulla proroga contrattuale che da sola, secondo le approfondite valutazioni della società e dei tecnici esperti a cui ci siamo rivolti per affrontare una tematica così complessa, non riporta la concessione in equilibrio e in condizioni di sostenibilità consentendo anche di far fronte al pagamento del canone e al corretto espletamento del servizio costituente per noi una priorità assoluta”. Nel frattempo purtroppo è subentrato il caro energia
“che a sua volta pone l’esigenza del riequilibrio economico-finanziario della concessione, essendo anche il caro energia una causa “di forza maggiore” come il covid. Prendendo atto dell’assenza di un accordo con l’Amministrazione Comunale sul riequilibrio economico-finanziario della concessione, la società ha esercitato il recesso dal contratto di concessione.
Le problematiche e le conseguenze ad esse connesse hanno acutizzato le difficoltà causate da alcuni problemi tecnici dell’impianto sportivo, che negli anni passati abbiamo tentato in ogni modo di superare, in alcune rare fasi anche con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, ma la mancata risoluzione di alcune vizi in aggiunta alle problematiche economiche, rendono per noi impossibile la prosecuzione del servizio di gestione della Piscina di Assemini”. Amarezza, dispiacere sono i sentimenti espressi per un servizio che non sarà più prestato dalla società Acquasport che ha iniziato le operazioni che stanno portando alla restituzione della struttura all’amministrazione comunale. Non solo: alla base delle problematiche non solo covid e caro energia, ma anche “una diatriba che si protraeva da qualche anno: l’amministrazione rivendicava il mancato pagamento pluriennale dei canoni, Acquasport sosteneva che tali importi dovessero compensarsi con lavori di natura straordinaria da loro eseguiti” spiega il primo cittadino Mario Puddu.
“La decisione da parte dell’amministrazione, in quel momento dal Commissario, è stata presa dopo un parere tecnico legale fortemente negativo, aggravato dalla circostanza che il Comune vantava, e vanta, dei crediti piuttosto cospicui nei confronti della stessa Società. Già dai primi giorni dall’insediamento, abbiamo affrontato la “questione piscina” con l’impegno e la massima attenzione.
In primis per l’importanza del bene e ancora di più per la funzione sociale/sportiva che l’attività natatoria svolge nella nostra città.
A fronte di questo, verso chi amministra corre costantemente il dovere di tutelare al meglio l’Ente, cercando in particolare di non incorrere in responsabilità erariali. Non riscuotere importi dovuti espone gli amministratori a responsabilità patrimoniali personali di fronte alla corte di conti. Ogni nostra riflessione e intenzione, al di là del fatto che il rapporto tra Comune e Società fosse già da tempo altamente compromesso, ha sempre goduto di costante supporto legale, che ci ha accompagnato fino a questo punto. Siamo chiaramente coscienti – prosegue Puddu – di trovarci in una situazione critica e spiacevole.
Ma abbiamo, e questo lo voglio dire per rassicurare tutti i cittadini e in particolare coloro che frequentano la piscina, ben chiari i passi che intraprenderemo affinché questo disagio si protragga il meno possibile”.












