Ha realizzato un piccolo giardino in una delle tante aiuole del cimitero di Assemini, per ricordare il figlio, Alessandro Sanna, il 19enne morto insieme ad altri tre giovanissimi a bordo dell’auto che si è andata a schiantare in viale Marconi lo scorso settembre. Ma lei, Giuseppina Russo, non si è potuta godere a lungo quella mini oasi “green” realizzata. Qualcuno, infatti, ha tolto tutto, piante e fiori. Potrebbe essere stato qualcuno dei gestori del camposanto, difficile che uno sbandato possa entrare alla luce del giorno e compiere in tutta tranquillità un simile gesto. Un gesto molto doloroso, che ha portato la donna a sfogarsi anche sui social, con un post pubblicato in uno dei gruppi Fb del paese: “Ieri ho pensato di creare un piccolo giardinetto per mio figlio e gli altri defunti. Dopo che ho tolto tutta l’erba e piantato tutto per rendere omaggio al mio angioletto, hanno pensato bene di strappare tutto, con tanta cattiveria, senza pensare allo stato d’animo delle persone”, scrive la donna. Che tira in ballo anche il Comune, a detta sua “colpevole” di “non seguire cose più importanti”. Al posto del verde è tornato il marrone della terra, in una aiuola ritornata anonima.
“Chi ha fatto tutto questo ha fatto male i conti. Non mi arrenderò e continuerò a piantare tutto per mio figlio, è l’unica cosa che mi è rimasta, un modo per coccolarmelo”. Chi ha ripulito l’area, poi, “ha buttato anche le foto di mio figlio, senza avvisarmi. Lo schifo nello schifo”. Qualche ora dopo, sempre nel camposanto, la donna ha avuto un incontro con gli agenti della polizia Locale: “Mi hanno spiegato che in quel punto dovranno realizzare dei lavori e che, quindi, sarà sbarrato. Ciò però non toglie il brutto gesto di levare anche le foto, appese in un alberello, di mio figlio”.











