Assassinio di Joelle Demontis: tutta la delusione del figlio dopo la sentenza. L’omicidio risale al settembre 2017, Joelle Demontis viene uccisa nel suo appartamento di via dei Donoratico, nel registro degli indagati sono finiti due coinquilini con cui la donna condivideva l’appartamento. A distanza di sette anni dalla fine del processo, il figlio della vittima, Luca Mandas, scontento dell’esito della condanna, desidera fare alcune considerazioni sulla vicenda: “Sono scontento della condanna afflitta agli imputati”, “Il primo grado di giudizio ha condannato a venticinque anni Giorgio Reciso”, riconfermato poi in appello, mentre a Marta Dessì sono stati dati tredici anni. “In cassazione Dessì viene assolta poiché risultata maltrattata da Reciso, nonostante le prove evidenti di complicità”, il giovane spiega: “L’avvocato mi ha confermato che la condanna di 25 anni riguardava sia i maltrattamenti inflitti a Dessì, sia la responsabilità dell’omicidio”.
In tutti questi anni nessuno dei due avrebbe mai confessato. Riguardo l’assoluzione della Dessí dice: “È è stata assolta nonostante fosse complice, lavò sia il corpo della vittima che gli indumenti”, “L’avvocato mi disse che non si poteva più aprire il fascicolo”. La richiesta di ergastolo fu respinta poiché a Reciso fu riconosciuto il parziale vizio di mente. Il giorno in cui si consumò l’omicidio, entrambi lavarono il corpo della donna. Gli esami effettuati dal ris rilevarono tracce ematochimiche di Marta Dessì sui vestiti della vittima. I due imputati si sono sempre accusati a vicenda del terribile gesto. “Delusione anche per l’avvocato circa l’assoluzione della Dessì”. A distanza di anni, nonostante la fine del processo, Luca Mandas chiede ancora giustizia per la morte di sua madre.











