Un dramma con la “d” maiuscola, un omicidio-suicidio che scuote, moltissimo, tutta Quartucciu e l’hinterland cagliaritano. Antonio Pisu e Giuseppina Picciau, 84 anni lui, ottantuno lei, non ci sono più: è stato il marito, da quanto si apprende dalla ricostruzione fatta dai carabinieri intervenuti, preoccupato per un possibile ritorno di un brutto male, un tumore, che l’aveva già colpito in passato, in preda alla disperazione, a decidere di farla finita, uccidendo anche la moglie, malata e costretta in carrozzella. Questa è la ricostruzione fatta dai carabinieri. Verso le 17 l’uomo ha imbracciato una doppietta (regolarmente denunciata) e ha fatto fuoco due volte. Prima, su Giuseppina: poi, contro se stesso. Due vite che si spezzano in un caldissimo pomeriggio di agosto in una casa campidanese di via Neghelli: le urla della badante e l’arrivo di soccorsi e dei carabinieri della Compagnia di Quartu e i colleghi del nucleo investigativo del comando di Cagliari che si sono occupati, coordinati dal pm Andrea Vacca, di eseguire indagini e rilievi, trasformano la tranquillità di una stradina che affaccia sulla lunga via Nazionale in un “caos”. Sul posto arriva uno dei tre figli, molto scosso. Poi, altri parenti. Antonio e Giuseppina, una famiglia stimatissima in tutto il paese: lui ragioniere, lei insegnante di scuola. Una tragedia che commuove e chocca tutto l’hinterland Cagliaritano.
A ricordare quella coppia “stimata da tutti” è il sindaco di Quartucciu, Pietro Pisu: “Bisogna rispettare in religioso silenzio il dolore della famiglia, che si traduce nel dolore mio e di tutta la nostra comunità. I parenti stanno vivendo un dramma, dobbiamo considerare che le tragedie hanno sempre dei risvolti anche di natura psicologica che, ovviamente, non possono essere giudicati, come la paura della malattia”, spiega Pisu. “C’è anche l’impotenza davanti a eventi drammatici che si presentano. Quartucciu è una comunità assolutamente tranquilla, questi momenti sono choccanti e ci lasciano veramente attoniti e addolorati. Non si sa come reagire davanti a simili tragedie”.











