di Vanessa Usai
Per il vostro matrimonio, non azzardatevi a chiedergli l’Hallelujah di Leonard Cohen, né tanto meno la marcia nuziale ‘metal version’. Andrea Sarigu, organista titolare della cattedrale di Cagliari, l’ha dovuto mettere bene in chiaro e per iscritto: in chiesa si suonano solo brani liturgici, e che vi piaccia o meno, nessuno ha composto per la gloria di Dio meglio di Johann Sebastian Bach.
A 36 anni, il musicista asseminese ha suonato sul sagrato della basilica di Bonaria per due Papi, e considerato che non è l’unico organista in circolazione, qualcosa vorrà pur dire. Ma per modestia o timore di Dio, lui non ci sta ad essere una superstar e riassume così il suo lavoro: animare la liturgia, per portare i fedeli alla meditazione e alla vicinanza con l’Altissimo. Con un repertorio molto vario, che va dai compositori del romanticismo francese a Mendelssohn e Wagner per i matrimoni, fino ad Albinoni o Händel per i funerali. Ma è Bach il compositore liturgico per eccellenza, e anche il suo preferito: “Mi appassiona perché nella sua genialità unisce la bellezza formale alla spiritualità e perché nella sua musica c’è sempre qualcosa da scoprire”. Qualche anno fa, Andrea ha anche condotto una trasmissione radiofonica in cui guidava all’ascolto della musica bachiana, spiegando l’origine delle opere e la loro composizione dal punto di vista tecnico.
Cresciuto in una famiglia di musicisti, ha cominciato a studiare musica a 6 anni e l’organo a 8. E’ stato amore a prima vista. “In quegli anni nella chiesa di Santa Rosalia, a Cagliari, facevano la messa degli artisti, mio padre mi ci portò una volta e rimasi affascinato dalla magnificenza di quell’organo, che mi apparve enorme”, racconta Andrea. Papà Giorgio gli regalò dei libri per imparare i primi rudimenti e così ha iniziato, da autodidatta, ad esercitarsi nella parrocchia di Assemini. A 11 anni si è iscritto al Conservatorio di Cagliari e a 12 ha tenuto il suo primo concerto nella chiesa di San Francesco di Paola, in via Roma. Ottenuto il diploma decennale, si è specializzato al Conservatorio di Friburgo, in Germania, e ha continuato a suonare nella chiesa di Assemini fino all’età di 24 anni. Due anni dopo è approdato nel duomo cagliaritano, dove da 10 anni anima la messa delle 19 il sabato sera, quella delle 12 la domenica, tutte le messe pontificali e i matrimoni. In settimana insegna nella Scuola Civica di Capoterra, e dirige tre formazioni corali, a Cagliari, Assemini e Siliqua. E naturalmente svolge esercizi quotidiani di tecnica pianistica, ogni mattina, prima di fare colazione.
Nel tempo libero strimpella anche la chitarra con gli amici, oppure la tastiera con suo padre e gli zii. Anche se non ha abbastanza tempo per ascoltare altra musica, adora progressive rock e metal, e i suoi gruppi preferiti sono Camel e Iron Maiden. “Dei Maiden apprezzo la ricerca musicale, più approfondita rispetto ad altri gruppi, l’impostazione melodica e il bassista portentoso”, dice Andrea. Che gli piacciano i Deep Purple, e il visionario dell’organo hammond Jon Lord, è pressoché scontato. Ma mai suonerebbe musica profana in chiesa: “Ricevo richieste estremamente estrose, alle quali pongo un veto tassativo. Recentemente uno sposo voleva che suonassi All You Need is Love dei Beatles, non ho accettato. Durante la messa suono solo brani liturgici”, afferma il musicista. Che per fortuna è credente, perché di tempo in chiesa deve trascorrerne parecchio: “Se non fossi religioso, non potrei fare questo lavoro, arrivo a suonare anche sette messe a settimana”.
Ma Andrea non è tutto casa e chiesa. “Dopo una giornata di lavoro mi concedo una birretta da Karl-Heinz”. Rigorosamente con amici non musicisti. “I musicisti parlano solo di musica e a me piace anche parlare d’altro”, precisa l’organista. Sta prendendo il brevetto da pilota privato e vorrebbe ripetere la follia del lancio con il paracadute. Adora viaggiare e la musica lo porta a girare tanto in tutta Europa. “L’anno scorso sono capitato a Monaco durante l’Oktoberfest, ho suonato in cattedrale e poi mi sono immerso nella cultura birraria locale”, scherza Andrea. “Insomma – si auto schernisce l’organista – sono tutto casa e chiesa, ma qualche volta mi perdo per strada”.










