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Una barca di legno si è capovolta al largo della costa di Komas, una città ad est della capitale Tripoli, Potrebbero essere fino a 150 i morti. Lo riferisce un portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati, l’Unhcr. Altre 132 persone sono state soccorse dalle guardie costiere libiche e dai pescatori locali. A quanto si apprende, il barcone sarebbe partito da Khoms, oltre 100 chilometri a est di Tripoli. Secondo i sopravvissuti, a bordo si trovavano circa 300 migranti. La Guardia costiera libica conferma il naufragio. Il portavoce della marina libica Ayoub Qassem afferma che i militari libici “hanno soccorso 125 migranti” e che “decine di persone potrebbero essere affogate”. Il Mediterraneo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, torna ad essere battuto dagli scafisti, pronti a traghettare migranti dall’Africa in Italia. E con i “viaggi della speranza” sono riprese le tragedie in mare anche se il traffico è rallentato, quando le reti di contrabbando sulla costa mediterranea della Libia sono state parzialmente distrutte dalla pesante pressione italiana anche se circa 160 persone, sono morte nei primi quattro mesi dell’anno sulla rotta marittima tra il Paese nordafricano e l’Italia.
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