Un clima non del tutto disteso quello che accompagna la campagna elettorale che, tra qualche giorno, indicherà nomi e cognomi di coloro che rappresenteranno la città in consiglio comunale: dopo i casi di Valentina Picciau e Tomaso Locci, candidati a sindaco, ecco altri manifesti strappati, che non possono essere considerati come gesti quotidiani e irrilevanti. Una questione che, comunque, non riguarda solo Monserrato, ma eventi simili si susseguono da giorni nei vari comuni interessati dalle elezioni amministrative: atti vandalici che causano un danno alla società che crede ancora nella politica come strumento per far valere i diritti della comunità e che non abbassa la testa innanzi a chi, invece, sottovaluta l’importanza di una scelta democratica, basata su valori e indici ben precisi che costituiscono la Costituzione italiana.










