Cagliari “non è più in considerazione”, così Grant Dalton ceo America Cup Event ha scritto all’assessore al Turismo Gianni Chessa. E ora l’evento, che secondo una certificazione indipendente avrebbe portato 14 milioni di euro in città, potrebbe svolgersi a Brindisi, dove le istituzioni locali sono al lavoro per accaparrarsi il ghiotto evento.
Ieri, l’organizzazione ha inviato una lettera all’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa nella quale “con profondo rammarico”, il ceo di America Cup Event, Grant Dalton, ha annunciato che la tappa di Cagliari “ormai non è più in considerazione” a causa di “tempistiche irreali, causate in parte da questioni che sembra per la Regione restino in ancora in sospeso”.
“Credevo che il report indipendente di Neilsen, che ha utilizzato per la valutazione esattamente queste informazioni che lei sta mettendo in discussione, la avrebbe rassicurata – scrive ancora Dalton all’assessore – Sono stato inoltre informato che, anche dopo la firma del contratto, le rate dei pagamenti non potranno essere effettuate fino al 30 giugno e che il 30-40% del contratto verrebbe pagato solo dopo l’evento. Ace non è in grado di accettare questa proposta, in quanto non possiamo operare con un flusso di cassa in negativo e sperare, dopo l’evento, di ricevere effettivamente l’ammontare restante: si tratta di squilibri nel flusso di cassa troppo grandi per una piccola organizzazione”.
“Siamo dispiaciutissimi”, commenta Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio, “è la seconda volta che pensavamo di essere vicini a questo risultato che sfuma per la seconda volta è una perdita importante per le imprese cagliaritane e dell’area metropolitana non si tratta di perdita immediata di circa di 15 milioni di indotto generato, ma di perdita di una vetrina di Cagliari nel monco che avrebbe portato benefici negli anni a seguire. Perdiamo un circuito frequentato da fans alto spendenti. Ma nel contempo crediamo nell’assessore Chessa, che abbiamo conosciuto e apprezzato per il suo grande dinamismo e per aver creduto nei grandi eventi come chiave per il mantenimento di alto livello di attenzione sul nostro territorio e per l’estensione della stagionalità. Pensiamo che ci sia un difetto di comunicazione non pensiamo che ci possa essere un atteggiamento masochistico o una negligenza. E’ necessario un supplemento di chiarezza per far capire a tutti che si tratta di una scelta ma di una conseguenza evidentemente inevitabile”.
“La vicenda è nota a tutti: l’assessore al Turismo Chessa ha deciso maldestramente di fare un dispetto agli organizzatori delle regate di avvicinamento all’America’s Cup e di ritirare il finanziamento dedicato alla tappa sarda, prevista e annunciata urbi et orbi fin da Agosto 2022, delle world series della Coppa America, tappa prevista e attesa dai tanti operatori turistici sardi e cagliaritani”, si legge nel comunicato stampa diffuso dal gruppo Pd in consiglio regionale, “Chessa si è risentito, pare, perché la tappa sarda non era quella inaugurale, risentimento ridicolo, in quanto ogni tappa delle world series è unica nel suo genere e tutte sono coperte da una attività di comunicazione che vede l’evento andare sulle TV di tutto il mondo. Ma tant’è, al nostro assessore non sono bastati i richiami, le critiche, perfino le preghiere. Lui è uno che non deve chiedere mai scusa. Maldestramente ha cercato negli ultimi giorni di recuperare ma inutilmente”. Poi fa il triste epilogo. “Il CEO di Ace, Dalton ha chiuso le porte. Incomprensibili le richieste dell’Assessore, tempi non consoni alle necessità di una organizzazione così complessa. Nel mentre Brindisi e la Regione Puglia hanno messo in campo strumenti straordinari per entrare nella partita e accaparrarsi la ghiotta occasione. Non hanno un Chessa, fortunati loro. A noi, oltre lo sconcerto e l’amarezza, resta l’esigenza di capire, di conoscere le motivazioni con le quali l’assessore al Turismo ha inferto un simile disastro alla nostra Regione e anche capire il silenzio sulla vicenda ostentato dal presidente. Intanto La World series se ne va a vele spiegate mente l’isola affonda”.










