Un “errore”, ma che errore. L’aver accostato l’aumento dell’energia elettrica al taglio del 30% delle ore dell’assistenza educativa ai circa 400 studenti disabili delle scuole superiori del Cagliaritano, da parte della Città Metropolitana, ha portato i genitori a scagliarsi furiosamente contro questa decisione: “Si taglia sempre sulla pelle dei più deboli”. E un taglio c’è comunque stato, ma i fondi non sono stati utilizzati per pagare le bollette della luce semplicemente perchè, a quanto pare, non c’è nemmeno un centesimo.È Alessandro Balletto di Forza Italia, il consigliere metropolitano delegato alla Pubblica Istruzione che ha firmato il provvedimento, ieri, spedito alle famiglie degli studenti, a precisarlo a Casteddu Online: “C’è stato un riferimento errato, non possiamo utilizzare i fondi mancanti per gli studenti disabili per pagare l’elettricità, anche perchè servirebbe una cifra davvero molto grossa”. Ma allora perchè averlo scritto in un documento ufficiale? “È stato un errore”, dice Balletto, spiegando che il discorso è molto più complesso. E confermando, in pieno, il taglio del trenta per cento, “proporzionale per tutti gli studenti. Mancano all’appello almeno cinquecentomila euro”.
E chi deve mettere tutti questi soldi? Presto detto: “Serve un intervento urgente della Regione. La Città Metropolitana di Cagliari ha presentato all’assessorato competente e al Consiglio due richieste formali di adeguamento delle risorse finanziarie per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli studenti diversamente abili, alle quali finora non abbiamo ricevuto alcun riscontro”. Balletto, naturalmente, conferma la nota inviata ieri ai genitori degli studenti che usufruiscono del servizio di assistenza educativa scolastica delle scuole secondarie di secondo grado della Città Metropolitana di Cagliari, con la quale si comunica la riduzione del monte orario assegnato ai singoli alunni per l’anno scolastico 2022-2023. “La Città Metropolitana di Cagliari ha stanziato nell’ultimo anno ulteriori 400mila euro dal bilancio dell’ente da destinare al servizio, ma nonostante questo non è stato possibile sopperire a una richiesta che nel tempo ha visto un costante incremento, alla quale si aggiunge da quest’anno anche il costo del servizio di operatore socio sanitario per i casi più gravi e complessi. Questa carenza di fondi ha determinato una riduzione del 30% del monte orario assegnato ai singoli studenti, una decisione presa non certo a cuor leggero, consapevoli dell’importanza e della delicatezza del nostro intervento, che cerchiamo di garantire con standard sempre più elevati di efficienza ed efficacia”, spiega il consigliere Balletto. “Tengo a precisare che nessuno studente è stato tagliato fuori, e la riduzione oraria è avvenuta per tutti in modo proporzionale”. Per l’anno scolastico 2022-2023 sono stati destinati in totale al servizio 2 milioni 400mila euro, un onere al quale la Città Metropolitana contribuisce con 1 milione 250 mila euro di fondi propri, mentre la parte restante è garantita dalla Regione Sardegna. “Eravamo consapevoli della necessità di un incremento per il quale la Città metropolitana non possiede le risorse, e per questo abbiamo sollecitato la Regione con due richieste formali, la prima in data 11 luglio e una seconda il 13 settembre scorso. Appelli rimasti finora senza risposta, ma ci auguriamo che l’assessorato alla Pubblica Istruzione e il Consiglio possano intervenire al più presto per implementare un servizio che per noi ha la massima priorità”, auspica Balletto. “Da parte mia, anche in qualità di genitore, mi sento di aggiungere che la questione suscita la mia massima empatia personale, e sono certo che questo sentimento è condiviso da tutta l’amministrazione”.












