Da parte nostra abbiamo notato alunni più attenti e miglioramento dei rapporti fra studenti” comunica la scuola. Alunni più attenti e propensi ai rapporti sociali non virtuali, questo, in sintesi, il risultato ottenuto dopo aver messo in pratica le direttive del ministero alla pubblica istruzione che vieta l’uso dei telefonini in classe. Una pratica che dovrebbe essere scontata ma non lo è: senza una scrupolosa vigilanza i giovani adottano ogni stratagemma pur di non separarsi dal cellulare come, per esempio, riporre un clone nella cassetta di sicurezza e tenere l’originale ben nascosto in borsa e pronto all’uso. Viene lanciato dalla scuola anche un sondaggio, ossia il parere a riguardo di tale provvedimento e, nemmeno a dirlo, professori e genitori sono più che favorevoli nel separare i ragazzi dagli smartphone.
“Dopo un primo periodo durante il quale abbiamo assistito a comprensibili reazioni di sconcerto e protesta, oltre che a qualche scontato tentativo di aggirare le nuove regole, adesso i ragazzi sono effettivamente più sereni, comunicano in modo più vivace e spigliato fra loro e con i docenti. Certo, c’è più rumore nelle classi e nei corridoi. Ma quanto è più bello quel suono rispetto al silenzio di tanti ragazzi chini sui loro smartphone” commenta Silvia Piras. “Sono più che d’accordo” esprime Stefania Bolliri. Insomma, un coro unanime su una tematica che divide i più giovani ma unisce gli adulti nell’essere favorevoli all’attuazione delle normative ministeriali imposte.











