Allarme trapianti in Sardegna: “Solo 62 donazioni, situazione drammatica”

Tre di cuore, 33 di rene, 25 di fegato e appena 1 di pancreas. Trapianti in netto calo in tutta l’Isola, l’sos delle associazioni di trapiantati: “Dalla politica solo problemi e nessun aiuto”


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Emergenza trapianti nell’Isola: interventi in netto calo a causa delle poche donazioni. In un anno sono trentasei in meno: nel 2017 solo sessantadue, e la Prometeo Aitf Onlus ritorna sulle barricate. Attraverso il suo presidente, Pino Argiolas, l’associazione che si occupa di tutelare i trapiantati sardi punta il dito contro la politica che “si dimentica della drammatica situazione delle donazioni e dei trapianti” e denuncia “il bivio nel quale ci si trova, per il Centro regionale trapianti serve una figura professionista”.

 

“Leggendo la nota stampa del Consigliere Regionale del PD, Cesare Moriconi, sulla nomina del nuovo Coordinatore del Centro Regionale dei Trapianti della Sardegna, siamo trasecolati e ci chiediamo se questo consigliere sia a conoscenza della drammatica situazione della nostra Isola sul versante delle donazioni e dei trapianti di organi. Come associazione dei trapiantati Prometeo Aitf Onlus, con la collaborazione di molti operatori sanitari, impegnati da diversi anni a promuovere la donazione ed a informare sui trapianti di organi, vorremmo solo ricordare, dati alla mano che in Sardegna nel 2017 ci sono stati solo 62 trapianti complessivi (3 cuore, 33 rene, 25 fegato e 1 pancreas) contro i 98 del 2016 e i 52 del 2015 che fu un anno nero con diversi morti in lista d’attesa”, scrive Pino Argiolas.

“A marzo del 2018 sono solo una decina i trapianti complessivi realizzati al “G.Brotzu”, per mancanza di donatori. Ma soprattutto vogliamo evidenziare che si è verificato un forte incremento delle “opposizioni alla donazione” ( il no delle famiglie ai Rianimatori ) siamo infatti passati dal 19% del 2016 al 27% del 2017, nonostante la grande generosità dei sardi e, il grande impegno degli operatori delle Rianimazioni nelle osservazioni di morte encefalica .Il dato dei donatori per milioni di persone in Sardegna è di 23,5 pmp, mentre in Italia la media donatori è di 28,7 pmp, con un centro sud che segna solo 19,1 pmp e con elevatissime percentuali di opposizione alla donazione che sfiorano il 40%. Come Sardegna una volta per tutte dobbiamo decidere che tipo di campionato vogliamo militare se in quello di serie A, dove ci sono le regioni più avanzate Toscana, Emilia Romagna , Lombardia e Veneto con tantissimi trapianti di tutti gli organi, come evidenziato dall’ultima relazione del dr. Alessandro Nanni Costa, Direttore del Centro Nazionale dei Trapianti, che segnala un notevole incremento delle donazioni e dei trapianti complessivi, ed una riduzione delle opposizioni alla donazione. Oppure se vogliamo accontentarci di stare in serie B con le regioni del Sud Italia dove e donazioni di organi e i trapianti sono veramente pochi, mentre sono molto alte le opposizioni alla donazione e dove è purtroppo tanti cittadini compiono ancora i viaggi della speranza verso Pisa, Torino, Padova, Bologna ecc. Dopo la ottima Delibera regionale la N 38/29 del 8.08.18 che abroga la Delibera n 45/19 del 27/09/2015, alla quale fà riferimento l’interrogazione, che di fatto istituisce per la prima volta in Sardegna un Centro Regionale dei Trapianti definendone compiti e funzioni, oggi siamo giunti ad un bivio importante”.

Per Argiolas “la nostra sanità ha già scelto con la delibera N°38 /29 che il nuovo coordinatore del C.R.T. deve essere un professionista che svolge l’attività affidata “in modo esclusivo e in stretta relazione funzionale ed operativa con l’assessorato regionale alla Igiene e Sanità”, così come in tantissima altre regioni italiane. Ma anche per l’inquadramento del Coordinatore del Centro regionale trapianti la delibera è molto chiara infatti tenendo conto che lo stesso “dovrà assumere decisioni che riguardano numerose strutture complesse , la complessità delle funzioni previste e la durata dell’incarico sono assimilabili a quelle che riguardano la dirigenza di struttura complessa.”
Pertanto si sta parlando non di un dilettante che deve giocare la partita nel campionato amatori, ma di un professionista capace, che operi a tempo pieno per il Crt che deve portare la sua squadra , la Sardegna dei trapianti, in serie A. Come associazione dei trapiantati ribadiamo che già da troppo tempo il Centro regionale trapianti sardo è senza guida, con un coordinatrice pro tempore che non può fare miracoli, la situazione dei trapianti in Sardegna è purtroppo molto preoccupante sia per la riduzione degli stessi che per le forti opposizioni alla donazione, che si possono contrastare solo con un’opera di forte innovazione nel settore che coinvolga tutte le Rianimazioni, la Direzioni Generale dell’ ATS, le AOU di Sassari e Cagliari e l’Ospedale “G.Brotzu”, e le associazioni di volontariato del settore. Come Onlus stiamo facendo la nostra parte per promuovere la donazione e i trapianti, siamo al fianco degli operatori che lavorano h 24 in tutte le giornate dell’anno per salvare la vita a tanti sardi, non vorremo che questa interrogazione del consigliere Cesare Moriconi fosse un misero espediente per bloccare la nomina di un figura indispensabile alla Sanità Sarda”.