Morte in conseguenza di altro reato. È questo ciò che ipotizza la Procura circa la tragica del 25enne di Marcon Alex Marangon, morto nella notte fra il 29 e il 30 giugno 2024 dopo un rito sciamanico all’ex abbazia di Santa Bona.
Nel registro degli indagati figurano 4 persone: gli organizzatori dell’ evento, Andrea Zuin e Tatiana Marchetto, e due “curanderos” di nazionalità colombiana, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo, che avrebbero gestito la liturgia pagana e dato a Marangon l’ayahuasca, una sostanza allucinogena.
Il giovane avrebbe poi assunto anche cocaina. Da qui, non più presente a se stesso, si sarebbe gettato nel Piave. Gli organizzatori negano la presenza della sostanza allucinogena durante il rito, ma l’autopsia avrebbe confermato.












