A 24 giorni dal voto del 25 febbraio, Alessandra Todde, leader del Campo largo a trazione 5 Stelle-Pd è stata ufficialmente proclamata presidente della Sardegna dai giudici della corte d’appello. Con lei, gli altri 59 consiglieri regionali, fra cui il suo avversario diretto, il sindaco di Cagliari e candidato del centrodestra Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia. Fra il due, il distacco è di 3.061 voti: a Todde è andato il 45,39% delle preferenze (334.160), a Paolo Truzzu il 44,97% (331.099, il candidato di Giorgia Meloni ha però vinto nelle circoscrizioni Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Nuoro, punito invece nella sua città). In gara c’erano altri due candidati per Villa Devoto: Renato Soru, ha incassato l’8,65% delle preferenze, e a Lucia Chessa lo 0.99%. “Sono molto felice e desiderosa di mettermi immediatamente al lavoro. Sarà importante fare un buon passaggio di consegne con gli uffici della regione per occuparsi immediatamente delle cose più urgenti e ovviamente lavorare nei prossimi giorni per formare una squadra che possa essere all’altezza delle aspettative”, ha detto subito dopo la proclamazione Todde, che in quel momento stava incontrando la delegazione del Pd per la discussione sulla composizione della giunta regionale. “Voglio ringraziare ognuno di voi per la fiducia che avete riposto in me e nel progetto della coalizione di centro-sinistra che rappresento. Voglio estendere il mio ringraziamento anche a coloro che, nei tribunali e in corte d’appello, hanno svolto in queste settimane un lavoro così importante per la nostra isola e per tutti noi. Siamo al servizio di tutte le sarde e di tutti i sardi che chiedono risposte ai tanti problemi che li affliggono. Avrete da parte nostra l’impegno e la dedizione indispensabili per rendere la Sardegna un posto migliore in cui vivere”, ha aggiunto la nepresidente. Che ammette: “E’ stata una campagna elettorale combattuta, dove onestamente le possibilità di vittoria erano molto basse”.
La proclamazione chiude la diatriba andata avanti per settimane di un possibile ribaltone durante la verifica dei verbali elettorali o di un ricorso al Tar, come aveva annunciato di voler fare il centrodestra, se il distacco fra i due fosse stato inferiore a mille voti: ipotesi che, da quanto riferiscono fonti del centrodestra, non viene più presa in considerazione. Alessandra Todde è la prima donna presidente nella storia dell’autonomia: avrà ora venti giorni di tempo per convocare il nuovo consiglio regionale e, in quell’occasione, presentare la sua giunta. Proprio per la formazione dell’esecutivo sono in corso da giorni incontri e confronti con le delegazioni dei partiti che l’hanno sostenuta: Todde ha già detto di volere in giunta molti giovani e almeno la metà di assessori donna. Ma anche grandi competenze. “Quella politica, quella amministrativa e quella tecnica e trovare gli equilibri più corretti, mi muoverò in questo senso. Le sole competenze tecniche non sono la risposta”. Auguri alla nuova governatrice sono arrivati dal presidente uscente del consiglio regionale, il leghista Michele Pais: “Sono certo che la presidente Todde, la giunta e il nuovo consiglio regionale lavoreranno con grande impegno e determinazione per il bene della nostra amata isola”, ha detto.











