Timori per le aggressioni alle donne. A Cagliari dopo un tam tam è stato creato un gruppo whatsapp che in un giorno ha raggiunto più di 800 ragazze. Sottogruppi divisi per zona: Università, San Benedetto, Donoratico: Piazza Matteotti. Le ragazze si scambiano avvistamenti, lanciano allarmi, si danno consigli per acquistare spry al peperoncino.
I messaggi si moltiplicano: “un uomo con felpa e cappuccio nascosto lì state attente”, “In zona X n ragazzo sul 1,70m con giacca e felpa nera, sui 20 anni e con i baffetti si è avvicinato a delle ragazze e le ha inseguite minacciandole. Prestate attenzione e qualora dovessero capitare situazioni simili segnalate subito.”
“Credo che una città come Cagliari deve fare tutto quello che può per denunciare e tutelare le ragazze e le donne che la abitano”, dichiara la consigliera Camilla Soru, “non è possibile avere paura di prendere l’autobus la sera, non sentirsi sicure mentre si cammina per strada, dover chiedere ad amici, padri o fratelli di raggiungerci alla macchina per non fare da sole il tragitto fino a casa. Siamo stufe di un paese che non riconosce le molestie, che non capisce cosa significhi vivere nell’angoscia di non sentirsi al sicuro. Di istituzioni che ci rispondono che non è compito loro, di morale comune che si accorge del problema solo quando qualcuna muore”.











