“Si informano gli studenti del Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia che intendano laurearsi nella sessione di Dicembre che, “per motivi di sicurezza” (della quale deve farsi garante il Presidente della Commissione di Laurea) e per poter assicurare pari dignità ed attenzione da parte della Commissione ad ogni candidato, la discussione della tesi e il calcolo del voto di laurea ai fini della verbalizzazione dell’esame avverranno alla presenza dei soli candidati e della Commissione di Laurea. L’eventuale proclamazione dei laureati alla presenza del pubblico di parenti ed amici avverrà invece in una seconda occasione previa definizione con gli organi di Ateneo della data e della sede più idonea”. La firma in calce al comunicato, datato 6 novembre, è quella del coordinatore del corso di laurea, il professore Valerio Mais.
Una scelta, quella di una laurea con presenze “ristrette” al minimo – candidato e commissione esaminatrice – che, forse, potrebbe essere dettata dalla volontà di evitare tutto il trambusto dei festeggiamenti del laureato di turno. In Ingegneria, per esempio, tra coriandoli, stelle filanti, bicchieri e bottiglie di spumante lo scenario, dopo l’ultima sessione di laurea, era simile a quello di un immondezzaio. E la scelta di Medicina – portata avanti già da tempo – potrebbe attecchire anche in altre facoltà.











