Si è spenta a 71 anni Eleonora Giorgi. L’attrice e regista, ricoverata alla clinica romana Paideia dopo l’aggravarsi delle sue condizioni, è morta a seguito di un tumore al pancreas contro il quale ha lottato per più di uno anno con il suo splendido sorriso. A comunicarlo è la famiglia: “Stamattina Eleonora Giorgi si è spenta serenamente nell’amore e nell’abbraccio dei suoi figli e dei suoi affetti”.
Mesi difficili ma anche ricchi di consapevolezza e speranza nelle nuove cure, come aveva raccontato poche settimane a “Verissimo”. “Vivere senza sprecare il nostro tempo dietro gelosie, ansie inutili e frustrazioni”, aveva affermato durante la sua malattia. Sua àncora di salvezza la sua famiglia e i suoi figli, Andrea e Paolo, accanto a lei in ogni istante. Il primogenito Andrea, editore e produttore cinematografico Angelo Rizzoli le aveva dedicato un libro, intitolato “Non ci sono buone notizie”, in cui ha raccontato senza filtri il rapporto con la madre e le difficoltà della malattia. Una carriera lunghissima, quella di Eleonora, che ha segnato in modo indelebile il cinema italiano soprattutto negli anni ‘70 e 80. Dopo l’esordio con Tonino Cervi in “Storia di una monaca di clausura” nel 1973 e film come “Cuore di cane” dal romanzo di Bulgakov di Lattuada, è Carlo Verdone a dare una svolta alla sua carriera facendo emergere il lato più brillante e divertente della Giorgi che l’ha fatta amare dal pubblico. Come dimenticare infatti “Borotalco” o “Compagni di scuola”, che l’hanno resa iconica nell’immaginario cinematografico. Nel carnet di Eleonora anche tanta tv e fiction che l’hanno avvicinata ancora di più al pubblico. Nel 2018 partecipa anche a Ballando con le stelle, dimostrando ancora una volta la sua simpatia e ironia. Un’icona di talento e bellezza nel suo lavoro e ha saputo esserlo fino al fine, con l’eleganza, la forza e la dignità con cui ha raccontato l’ultima parte delle sua vita e con cui l’ha sempre vissuta, anche nei momenti di difficoltà. Un esempio di positività, esattamente come lei desiderava, che lascia una traccia speciale e luminosa non solo nell’arte ma per come ha interpretato i momenti bui trasformandoli in forza per andare avanti.