La notizia che non avrebbero mai voluto ricevere è purtroppo invece arrivata per i ventisei lavoratori del servizio facchinaggio della regione Sardegna, che proprio oggi ha assegnato in via definitiva la gara d’appalto. Condannati al taglio netto dello stipendio da 7 euro a 4 euro l’ora. A nulla sono valsi gli scioperi, le interrogazioni da parte del di alcuni consiglieri regionali, gli articoli di giornale.
Chi ha fatto il bando di gara -secondo quanto denunciano i lavoratori -non ha tenuto conto della 12 approvata nel 2015 dalla prima e seconda commissione, che a chiare lettere rilevava che stipendi e lavoratori dovevano essere salvaguardati.
“Se il Tar non riuscirà a ribaltare questa situazione, tre lavoratori su ventisei rimarranno a casa, invece per i cinque lavoratori del presidio di Sassari e Tempio saranno dimezzate le ore – commenta il portavoce del gruppo Mattia Mazzuzi- Mi chiedo come sia possibile vivere con 700 euro di stipendio, senza 14 mensilità, e senza tutele contrattuali. I Sindacati non hanno vigilato durante la scrittura del bando. Non hanno tutelato il lavoratore durante tutti i mesi successivi. Mi chiedo perchè ci ha stilato il bando non ha tenuto conto della legge 12. La Dott.ssa Lilliu interpellata giorni fa vista la mia e quella dei miei colleghi, mi ha detto: vivono gli astri con 700 euro puoi farlo anche tu non sei diverso. Mentre loro invece continuano a percepire bonus da 30 mila euro. “
La rabbia e l’indignazione monta, i lavoratori minacciano lo stato di agitazione e clamorose proteste.











