Rischia una pena che va dai sei ai 12 anni, per violenza sessuale, con tanto di reato continuato, un trentasettenne. L’uomo, residente nell’hinterland di Cagliari, a febbraio dovrà difendersi dalle pesanti accuse, nell’udienza preliminare, davanti al giudice. L’incidente probatorio con la presunta vittima, una ragazzina di quindici anni, è già avvenuto e il pm Daniele Caria, lo scorso otto novembre, ha chiesto il rinvio a giudizio. Richiesta che è stata accolta, ieri, dal gip. Stando all’accusa l’uomo ha iniziato, qualche anno fa, una relazione con una donna, che si è trasferita nel suo appartamento con la figlia. E il 37enne avrebbe concentrato le sue attenzioni morbose proprio sulla minorenne: nelle carte della richiesta di rinvio a giudizio si legge che il suo comportamento è consistito “nell’avere toccato la minore sulle natiche e nell’interno coscia dicendole che lo ‘ispirava’ e che era bellissima” e “nell’averla raggiunta mentre dormiva cercando di abbassarle la canottiera dicendole ‘dai fammele vedere’ aggiungendo ‘non ti voglio molestare'” e “ripetendole quanto fosse bella e quanto la ‘ispirasse'”. I fatti finiti nei documenti ufficiali sarebbero avvenuti l’anno scorso.
È stato il padre della ragazzina a scoprire tutto e a far partire la denuncia: lui e la figlia sono assistiti dall’avvocato Fausto Argiolas. Il 37enne, invece, è tutelato dal legale Giovanni Campus. I reati per i quali l’uomo finirà alla sbarra nell’udienza preliminare del 22 febbraio 2024 sono l’81, il 609 bis e quater del codice penale: accuse dalle quali si dovrà difendere per evitare, in caso di condanna, una pena che, anche nel suo minimo, probabilmente non gli eviterebbe il carcere.










