“Il problema dell’accattonaggio è un problema serio che non vuole essere affrontato dalla politica da troppi anni. E’ molto semplice: basterebbe fare rispettare le varie ordinanze comunali che lo vietano espressamente. Il problema negli ultimi anni si è allargato a dismisura: l’amministrazione comunale, il Sindaco Zedda in particolare, deve fare rispettare le regole: non è pensabile proseguire in questo modo, occorre intervenire senza ulteriori indugi evitando che la situazione sia compromessa per sempre”. Alessandro Sorgia, consigliere comunale del Gruppo Misto, dai banchi dell’opposizione non ha dubbi: “E’ chiaro che siamo in presenza di attività organizzate che il più delle volte sfruttano i malcapitati di turno – dice – la situazione è sotto gli occhi di tutti, non si capisce come chi di dovere faccia finta di nulla, il risultato è che l’immobilismo permette che tale fenomeno, anziché diminuire aumenti ogni giorno di più. Occorre procedere ai dovuti controlli nel rispetto delle regole. Prima ci si limitava a chiedere l’elemosina in prossimità dei semafori: ora il fenomeno si è allargato ad ogni zona della città, davanti a chiese, nelle piazze, supermercati, parcheggi, in qualsiasi marciapiede della città”.
CHI CHIEDE L’OBOLO, CHI E’ MOLESTO. “Vi è da dire che vi sono coloro che non disturbano – aggiunge Sorgia – ma purtroppo si sta diffondendo sempre di più il fenomeno di coloro che continuano ad essere insistenti e fastidiosi e che ti seguono al fine di ottenere quanto richiesto. Ci sono tanti poveri sardi che hanno la dignità di non chiedere: io personalmente ne conosco tanti. Bisogna porre rimedio perché si potrebbe arrivare ad un punto di non ritorno: sono sempre più le persone sarde sfiduciate (ma il fenomeno è esteso al resto d’Italia) che arrivano a pensare che se è vero che i cittadini per la legge italiana siano tutti uguali perchè i sardi sono considerati di serie B e quelli che arrivano via mare di serie A? Sono tante le persone che pensano e sono convinte che sia troppa disparità tra chi riceve vitto e alloggio in strutture ai limiti dell’agibilità e i propri concittadini costretti a sbarcare il lunario, tra mille difficoltà, quando pure ci riescono. Sono molti i cagliaritani indignati nel vedere i propri concittadini abbandonati a sé stessi, a differenza di coloro che arrivano da oltre mare. La colpa sia chiaro non è del disperato ma del nostro politico che chissà perché non si pone minimamente il grave problema relativo al business collegato a tali situazioni. Bisogna evitare una guerra tra poveri prima che sia troppo tardi. A chi ama davvero Cagliari viene da piangere a vederla ridotta così: ad ogni angolo di strada ci sono persone che chiedono l’elemosina con il cappello in mano. Ci sono senzatetto che dormono per strada in pieno centro. Sbandati che espletano le loro funzioni fisiologiche dove capita, riducendo tante zone della città a vespasiani a cielo aperto (a proposito dove sono i bagni pubblici?). E’ ora di dire basta, tale situazione non è più sostenibile, prima che non sia troppo tardi”.











