Salvatore Sasso Deidda, deputato Fratelli d’Italia, a Radio CASTEDDU: “Hanno bocciato gli ordini del giorno che chiedevano di spostare il coprifuoco a mezzanotte, quindi dare la possibilità ai locali di lavorare sino mezzanotte e l’altro chiedeva la rimozione totale del coprifuoco. Bocciata anche la proposta in zona gialla, almeno, di far lavorare i ristoranti al chiuso che non hanno la possibilità di operare all’esterno. C’è stata la rottura dentro la maggioranza perché Lega e Forza Italia non hanno partecipato al voto e gli altri hanno votato contro. C’è stata una grande polemica in aula tra la maggioranza, forse a maggio potranno rivedere e valutare se togliere il coprifuoco oppure lasciarlo. Il problema è che non c’è nessuna garanzia, nemmeno una data perché dicono che valuteranno in base ai dati epidemiologici. Chiediamo cosa hanno fatto sinora e soprattutto lamentiamo che, lasciando il coprifuoco, non si favorirà la riduzione dei contagi perché la gente si affollerà nei mezzi pubblici per tornare a casa in fretta per rispettare il coprifuoco, soprattutto in estate quando la gente giustamente uscirà di sera per cercare un po’ di fresco. Insomma noi consideriamo questa scelta aberrante e a un anno di distanza un governo non si può arrogare il diritto di dire ” voi state chiusi in casa”, perché dovrebbe imporre regole su come si può stare fuori, mettere delle precauzioni. Ogni giorno chiediamo insomma che l’Italia possa tornare a vivere. Ci sono Grecia e Spagna che stanno già facendo dei pacchetti vacanze, stanno sperimentando concerti dove si fa il tampone e si è negativi si può partecipare: qua non stanno preparando la ripartenza, sono vittime della paura o semplicemente del fatto che così riescono a governare meglio”.
“Della Sardegna, nel piano presentato da Draghi oggi, non c’è traccia e questo prevede delle responsabilità anche a livello regionale. I Progressisti dovrebbero ammettere che hanno degli esponenti che non danno l’ok: ognuno si prenda le proprie responsabilità. È vero che la gente non ce la fa più ma perché per esempio oggi non hanno approvato il nostro ordine del giorno?”.
Risentite qui l’intervista a Salvatore Deidda del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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