Abdoul, dal Senegal a Cagliari: “Scappato per cercare il sogno-lavoro”

La storia di uno dei rifugiati che stamattina hanno manifestato a Cagliari: “Ho 27 anni, sono arrivato qui dentro un barcone: il mio sogno è fare il meccanico, ma farei qualsiasi cosa soltanto per avere un futuro”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

“Di cosa abbiamo bisogno? Del documento”. Questo lo slogan ripetuto oggi per le strade del centro di Cagliari da un centinaio di immigrati, che hanno manifestato per sollecitare il rilascio del permesso di soggiorno. Sono tutti ospiti al Centro di prima accoglienza di Elmas, dove dovrebbero rimanere per poco tempo, giusto il tempo per avere il permesso di soggiorno e il diritto di asilo, ma che di fatto ci rimangono per mesi.

Tra gli immigrati del corteo anche Abdoulnhmane Jallo, 27enne del Senegal che, dopo un viaggio della speranza verso Lampedusa, si trova a Cagliari dal 17 gennaio scorso. “Sono scappato dalla dittatura del mio paese e dalla povertà – spiega – e per questo ho affrontato un lungo viaggio in barcone verso l’Italia, alla ricerca di un futuro che in Senegal non avrei potuto avere. Qui vorrei fare il meccanico, ho già qualche esperienza. Ma senza permesso di soggiorno non posso fare niente: solo con quel documento potrei spostarmi liberamente e fare qualche lavoretto qui a Cagliari, così come a Roma o Milano. Non possiamo stare mesi nel centro di accoglienza a Elmas, siamo troppi e viviamo male”. Una denuncia quindi contro la struttura presente nella zona dell’aeroporto, che si riassume in uno degli striscioni sventolati oggi durante il corteo che da viale Trento è arrivato in piazza del Carmine, davanti alla sede del Tar: “Ogni 2 mesi a Elmas ci danno un lenzuolo: questo qui! Vergogna”.


In questo articolo: