Hanno combattuto una guerra che sembrava durissima, e almeno per quanto è durata, lo è stata, ma alla fine hanno vinto. Una pensionata di Assemini e una 53enne di Quartu non dovranno pagare migliaia di euro ad Abbanoa. La prima a partire dal 2012, si è vista applicare una tariffa per non residenti: un controsenso, visto che la donna, una sessantanovenne, risultata titolare dell’abitazione nella quale vive. E, negli anni, sono spuntate anche bollette prescritte. Nel 2021 si muove l’Adiconsum di Cagliari. E, alla fine, non solo Abbanoa riconosce il diritto di non pagare quasi 7mila euro di acqua, ma attiva alla pensiona anche la tariffa domestica residenti. L’altro caso riguarda una 53enne di Quartu: avrebbe dovuto sborsare oltre 36mila euro per bollette prodotte nel 2007, con tanto di pagamento richiesto tra il 2018 e il 2019: i tempi della prescrizione, quindi, erano stati ampiamente superati. Ma ottenere l’azzeramento totale è stato molto ma molto lungo: ci sono voluti infatti quattro anni per vedersi cancellare ogni importo addebitato tra il 2007 e il 2014.
“Abbanoa, ancora una volta, ha dovuto riconoscere le ragioni dei consumatori, rinunciando alla richiesta di cifre astronomiche”, commenta il presidente di Adiconsum Cagliari, Simone Giaru. “L’invito resta sempre quello di verificare ogni bolletta, ricordandosi che i tempi di prescrizione sono ora di soli due anni e non più di cinque. Tutto è bene quel che finisce bene, nonostante i tanti anni di battaglie e fatiche”.










