Buche e marciapiedi semi distrutti per colpa dei mancati interventi e per le ruote delle auto che, per mancanza di spazio, ci si parcheggiano sopra. Nel pieno centro di Quartu Sant’Elena, da viale Colombo a via Eligio Porcu, le transenne sono sparite ma i “crateri” e i tratti di strade a pezzi sono rimasti. Svariati chilometri, tra le due strade principali e le vie parallele, dove inciampare e slogarsi una caviglia o arrivare a pregare per un parcheggio sono due attività, quasi, all’ordine del giorno. Il Comune non ha ancora fatto partire nessun lavoro (l’unico fatto negli ultimi anni è la bitumazione di via Eligio Porcu) e i negozianti passano le giornate a contare le ore che passano. E, in alcuni casi, diventano soccorritori. Naser Ouba, da tanti anni, gestisce una farmacia in viale Colombo, all’angolo con via Gramsci: “Capita spesso di soccorrere soprattutto anziani che, magari, non sono abbastanza attenti. Vengono pure qui in farmacia”, doloranti, “a chiedere aiuto”. E pomate e cerotti. Gli operai? Vengono solo per fare le pulizie, non per fare manutenzioni delle strade. Abito proprio qui in viale Colombo”, precisa, “i clienti si lamentano, è una strada principale e dovrebbe essere curata. Il Comune non ha un occhio di riguardo”, e il conto delle persone cadute negli ultimi mesi è impossibile da fare. E il farmacista ne approfitta anche per dire la sua sull’ipotesi del senso unico nel viale: “Spero che non lo facciano, per le nostre attività vuol dire limitare il passaggio delle auto, con meno clienti. L’amministrazione deve seguire e curare di più queste strade, le traverse del viale sono tutte in condizioni pessime”.
Qualche decina di metri in linea d’aria, in via Eligio Porcu Italo Deidda gestisce un negozio d’abbigliamento che esiste dal 1948: “Qui il problema è il parcheggio, non sono sufficienti per ospitare le persone che vengono. Hanno fatto stalli a pagamento con un abbonamento molto favorevole solo per i residenti, togliendo quindi spazio ai possibili clienti. Girano con l’auto per tre ore, perchè non fanno pagare un prezzo ridotto, cinquanta centesimi anzichè un euro. Le strade sono pubbliche, non dei possessori degli appartamenti. Creo ricchezza e occupazione, ho più diritti dal punto di vista del gettito fiscale di chi ha una casa qui”, sbotta Deidda. “Le viuzze ancora senza riqualificazione? Un problema che riguarda tutti e uno dei problemi per noi commercianti. Quello principale è fare in modo che chi arrivi da fuori abbia la possibilità di parcheggiare”. Insomma, prezzi uguali per tutti. “Il Comune non ci ha mai ascoltato, i cali d’affari? Impossibile fare una percentuale, arriviamo pure dal periodo del Covid”. Senza contare “internet e una concorrenza alquanto discutibile”. Alle 12:30 il suo negozio è vuoto: “Ci siamo solo io e lei”, fa notare Deidda. E, accanto e davanti alla sua attività, tanti cartelli “affittasi”.











