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È arrivato, piegato dai dolori, alle 11, accompagnato dalla moglie, al Policlinico di Monserrato. Angelo Melis, autista sessantenne di Quartu Sant’Elena, da giorni combatte con una “sospetta fistola e calcoli”. Nella zona della vescica, in altre parole, ha un dolore che lui stesso giudica “tremendo”. E, nel caos della sanità sarda, sta sperimentando sulla sua pelle le attese infinite al pronto soccorso monserratino. Due giorni fa è andato al Brotzu, dopo più di dodici ore gli hanno prescritto un antibiotico: “E mi hanno detto di tornare martedì per una Tac. Ho iniziato a prendere la medicina ma i dolori non passano”. E così, a distanza di 48 ore, ha portato tutti i documenti medici al Policlinico. Triage fatto, il codice assegnato “è quello bianco”, racconta l’uomo da uno dei bagni del pronto soccorso. “I dottori mi hanno già detto che dovrò attendere tante ore, non sanno quanto potranno visitarmi”. Ogni cinque minuti chiama la moglie Rita, che attende di conoscere gli sviluppi da casa.
“Ho dolori forti, l’ho detto più di una volta. Perché mi hanno dato un codice bianco?”, chiede Melis. “Non mi sento bene, ho un dolore fisso all’inguine. Spero che questo problema si risolva al più presto, in pronto soccorso ci sono altre sette persone. E io, facendo un rapido conto, sto attendendo ormai da dodici ore”.