Ha trascorso una piacevole serata assistendo alla Tosca al teatro Lirico di Cagliari ma, a evento concluso, ha provato sulla sua pelle cosa significa non avere un pullman a disposizione in città quando cala il buio. Gabriella Tedde è tornata a piedi sino alla sua casa di Mulinu Becciu, in via Brotzu. Un’odissea, la sua: “Sono uscita dal teatro e sono andata in piazza Giovanni. Il numero 1 non passava più dalle 23.45 e il 3 arrivava sino al deposito in viale Ciusa”. Tesserata Ctm da anni, la settantottenne ha sperato, invano, che il tabellone mostrasse nuovi orari, ma nulla. Zero corse, alla faccia di città europea e moderna. “Ho incontrato uno studente universitario di ingegneria, abbiamo iniziato a chiacchierare e mi ha accompagnata per un pezzo del tragitto, sino a via Cadello”. Lì, le loro strade si sono divise: “Lui doveva tornare a casa, è un fuorisede, e io mi sono ritrovata sola al buio, senza nemmeno un’anima in giro per Is Mirrionis”. Non propriamente una situazione idilliaca per un’anziana.
“Sono abituata a rientrare tardi, seguo il teatro ma anche gli spettacoli di prosa. Il Ctm ha messo i bus notturni per le discoteche, è una buona iniziativa, ma vanno garantiti dei mezzi anche per chi abita negli altri rioni di Cagliari”.








