A Cagliari la nona edizione del Karel Music Expo

Protagonisti della prima serata musicale Dimartino, Ayala, Appino, Jim Kroft e Colapesce con i disegni dal vivo di Alessandro Baronciani


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Al via a Cagliari il Karel Music Expo: da domani (giovedì 1) a sabato 3, il “festival delle culture resistenti”, ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, taglia il traguardo della nona edizione. Un’edizione che, sotto il titolo “Giallo”, completa la tetralogia sui colori tracciata nelle ultime tre precedenti e ispirata alla “Ruota della Medicina della nazione Lakota, oggetto simbolo dell’unità attraverso la diversità, in cui bianco, nero, rosso e giallo rappresentano la molteplicità delle esperienze umane attraverso un percorso secolare”, come spiega il direttore artistico Davide Catinari.

Ancora una volta il festival pianta le tende nello storico quartiere di Castello, con il Teatro Civico di via De Candia a fare da “campo centrale”, ma con appuntamenti anche nello storico Palazzo Siotto e al Piccolo Teatro Santa Croce.

Come sempre, la musica fa la parte del leone nel ricco programma del Karel Music Expo, con ventuno esibizioni di gruppi e solisti nazionali e internazionali che spaziano fra generi e stili differenti, dal cantautorato moderno all’indie-rock, dal pop all’elettronica. Dalla Gran Bretagna arrivano Ayala, Lail Arad, Jim Kroft e i Clinic, da Malta i nosnow/noalps, dagli Stati Uniti Bob Log III; dalla penisola Colapesce, Appino, Sebastiano De Gennaro, Dimartino, Giuliano Dottori, Enrico Cipollini, Populous, i Drink To Me; giocano invece “in casa” i sardi Beeside, Pussy Stomp, Herbert Stencil, Pasquale Demis Posadinu e Franksy Natra. Spiccano nel cartellone i nomi di Hans-Joachim Roedelius, tra i pionieri della musica elettronica, in arrivo a Cagliari venerdì 2 con Stefan Schneider, e Blaine L. Reininger, fondatore e co-leader dei Tuxedomoon, di scena la stessa sera con Georgio Valentino.

Se la musica tiene banco, anche il cinema trova uno spazio di rilievo in questa edizione del festival con una rassegna di cortometraggi di fiction (tutte le sere a Palazzo Siotto, prima dei concerti) e una selezione di corti animati (in chiusura di ogni serata al Teatro Civico di Castello). Ma non è tutto, perché rientrano nel programma degustazioni, azioni ecosostenibili e varie altre iniziative ad arricchire e caratterizzare il nono Karel Music Expo che si presenta ai nastri di partenza forte del contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dello Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato del Turismo), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Assessorato del Turismo) e della Fondazione Banco di Sardegna, e con la collaborazione di Ajò in Pullman, Sustainable Happiness, Mazzamurru, Cagliari Città Ciclabile, Le officine, Fondazione Siotto, Buena Vista Apartments/Tecnologia e Turismo, Liquoreria Collu, Balcony TV, Sonicbids, Network Europe, Cagliari Pad, Audiocoop, NewWaySardinia, Charter Bike, Daniela Lucato, Cagliari App, Unica Radio, Skepto Film Festival, Su Scannu, Sardex, Antica Torre B&B, Agriturismo Sa Figu Morisca, agriturismo Riu sa Murta, agriturismo Su Leunaxiu, Antica Residenza Marina B&B. Il nono Karel Music Expo fa parte di 10 nodi – I festival d’autunno a Cagliari.

· Il cartellone musicale

La formula delle serate al Teatro Civico di Castello è quella consueta, con i diversi concerti ad avvicendarsi, alternativamente, sui due palchi: il “main stage” e il più raccolto “acoustic stage”.

Tuttavia, a causa del cattivo tempo previsto per domani – giovedì 1 ottobre -, lo schema della prima serata potrebbe subire una parziale modifica, col trasferimento a Palazzo Siotto dei set in programma sul palco principale del Teatro Civico (che è privo di copertura, e quindi esposto alla pioggia), dove restano invece confermate le esibizioni sul palco acustico.

Cinque le proposte in scaletta per la serata inaugurale, con inizio alle 21. Apre la serie Dimartino (voce, basso, chitarra) accompagnato da Angelo Trabace (pianoforte, sinth, cori). Lo scorso aprile il cantautore siciliano ha firmato “Un paese ci vuole”, un disco nato nell’entroterra della sua isola, che trasuda sicilianità, poetico, elegante e ricco di suggestioni.

Unica presenza femminile della serata è Ayala, cantante e songwriter irlandese di base a Londra (in arrivo al Karel Music Expo attraverso la piattaforma Sonicbids), che si appresta a debuttare su album. Trainato dal singolo “Never give up”, il disco si annuncia all’insegna di un sound pop con influenze folk, blues e rootsy, condite di elettronica più esotici sapori messicani e latini.

Spazio quindi ad Appino, frontman e autore degli Zen Circus, una delle band rock più importanti e influenti della penisola. Uscito a fine maggio, “Grande raccordo animale” è il suo secondo album solista, dopo il fortunato “Il testamento”, del 2012, che ha raccolto grande successo di pubblico e critica (Targa Tenco come miglior opera prima). Con Appino (voce e chitarra) sul palco del Karel Music Expo, Francesco Pellegrini (chitarra).

Musicista e film maker di talento, nato in Scozia e trasferitosi a Berlino, Jim Kroft combina nella sua musica radici “old fashioned” con una sensibilità moderna, restituendo all’ascoltatore la passione e l’impegno del suo autore. Recentemente ha pubblicato due EP, “Journeys #1” e “Journeys #2”, che fanno parte di un progetto video parallelo che testimonia i suoi viaggi, l’esplorazione del mondo da parte di un uomo, una chitarra e una videocamera, che lo hanno portato in Cina, Russia e Africa orientale.

Chiude la prima serata un altro cantautore siciliano, Colapesce (al secolo Lorenzo Urciullo), che a febbraio ha dato alla luce il suo secondo album, “Egomostro”. È invece dello scorso giugno “La distanza”, l’atteso romanzo grafico realizzato a quattro mani con Alessandro Baronciani, che con i suoi disegni dal vivo interagirà con Colapesce (voce, chitarra, effetti) in questo impegno cagliaritano.

Venerdì 2 la serata musicale prende il via alle 20 con un doppio set al Piccolo Teatro Santa Croce, protagonisti due artisti sardi. Apre Beeside (nome d’arte di Federico Pazzona), chitarra e voce per un progetto musicale che affonda le radici nel cantautorato di matrice britannica per tracciare percorsi e connessioni fra tradizioni e stili differenti, riportando all’interno di una dimensione intima e personale una summa di emozioni e sonorità, distillate in una forma-canzone intensa e diretta.

Spazio poi a Franksy Natra, al secolo Stefano Podda, chitarrista, polistrumentista e cantautore di Carbonia, già membro fondatore di una band di caratura nazionale, i Plasma Expander. È durante la sua permanenza a Londra, dal 2006 al 2011, che forma la folk band Takoma e prende piede l’alter ego Franksy Natra: un progetto nato dall’esigenza di omaggiare la musica americana nelle sue espressioni più intime, immediate e cantautorali, che sta per esser consegnato alle tracce di un Ep previsto in uscita in autunno.

Alle 21 si accendono i riflettori al Teatro Civico di Castello una serata che prevede cinque performance a rotazione sui due palchi dello spazio in via De Candia. Si comincia con il djset di Populous, al secolo Andrea Mangia, musicista e producer salentino con diversi dischi all’attivo (il più recente, “Night safari”, è del settembre 2014). Autore di jingle televisivi e colonne sonore cinematografiche, sound-designer per il web, musei e sfilate di moda, nel 2010 ha vinto il “Premio 2061 – La musica elettronica italiana del futuro”.

Altri suoni e atmosfere nello spazio dell'”acoustic stage” con Giuliano Dottori (chitarra e voce), chitarrista e produttore dal curriculum denso di collaborazioni, che ha esordito nel 2007 come cantautore. Tra l’anno scorso e questo 2015 ha realizzato due album, “L’arte della guerra – vol. 1” e “L’arte della guerra – vol. 2” perfettamente complementari ma molto diversi tra loro. È soprattutto dal punto di vista musicale che il secondo introduce novità nel repertorio di Giuliano Dottori, qui impegnato a scrivere per la prima volta le canzoni sulla chitarra classica, strumento che lo ha portato a introdurre già in partenza sfumature diverse, a volte afrocubane, a volte balcaniche, a volte folk.

Poi sul palco centrale sarà la volta di uno degli ospiti più attesi di questa edizione del Karel Music Expo, Blaine L. Reininger, violinista, polistrumentista, cantante, compositore, scrittore, performer, fondatore e co-leader della leggendaria band californiana dei Tuxedomoon. Di cultura cosmopolita, ha vissuto in Belgio e adesso ad Atene, mantenendo però le proprie radici in Colorado (dove è nato) e in California (dove, a San Francisco, ha iniziato la sua carriera artistica). Attualmente propone un live insieme a Georgio Valentino, cantante, chitarrista, compositore e performer, proveniente dalla Florida e trapiantato anche lui in Belgio. Nel tour europeo in atto da alcuni mesi, e che venerdì fa tappa a Cagliari, i due propongono in concerto un percorso attraverso le loro carriere e un approccio globale nei confronti della musica, senza limiti di stile. È ancora new-wave, post-punk, avant-garde, ma la si potrebbe anche chiamare più semplicemente “canzone d’autore d’ispirazione rock”. Nel repertorio compaiono quindi brani dei rispettivi lavori e canzoni dei Tuxedomoon.

Sul palco acustico sarà poi il turno di Sebastiano De Gennaro, multi-percussionista e rumorista dal ricco e variegato curriculum di esperienze sia nel campo della musica “colta” che “popular”. È di quest’anno “All My Robots”, il suo terzo disco da solista e primo lavoro composto da brani originali: dodici composizioni per pianoforte, percussioni intonate ed elettronica allineate a quattro coordinate musicali: musica contemporanea, mathmetal, elettronica e cartoon sound.

L’ultimo set della serata porta al centro dei riflettori un altro grande protagonista del festival, Hans-Joachim Roedelius, pioniere dell’elettronica, cofondatore di band seminali come Cluster e Harmonia di cui ha condiviso le fortune con Michael Rother e Dieter Moebius (scomparso lo scorso luglio), producendo album come “Zuckerzeit” (1974) e “Deluxe” (1975), considerati modelli per l’elettronica di oggi, e collaborato con il grande Brian Eno in vari dischi alla fine degli anni Settanta. Roedelius (che il prossimo 26 ottobre compirà ottantun anni) ha cominciato a registrare album solisti nel 1978 e già nel suo secondo L.p., “Jardin au Fou”, del 1979, esplorava l’interazione tra pianoforte ed elettronica che è anche il nucleo di “Stunden”, il primo disco (del 2011) con Stefan Schneider, uno dei fondatori di Kreidler (1994-99) e membro del trio To Rococo Rot, che lo affianca pure nel successivo album, “Tiden” (del 2013) così come in questa data cagliaritana per il Karel Music Expo.

Ben nove, diverse proposte animeranno sabato 3 la terza e ultima serata del festival, che prende di nuovo le mosse (alle 20) dal Teatro Santa Croce con due artisti sardi. Il primo è Herbert Stencil, nome d’arte del sassarese Francesco Frau (classe 1977), cantautore psycho-beat, come si definisce lui stesso, che ha abituato il suo pubblico ad eccentriche esibizioni accompagnato soltanto dalla sua chitarra acustica. Di recente ha dato alla luce il suo primo album, “I Gelati alla moda”, registrato insieme alla sua band, i Debosciati: quattordici canzoni che spaziano tra diverse sfumature di rock raccontando tanto dell’autore con le sue ossessioni e perversioni, quanto di un mondo in decadenza critica. È invece nativo di Nulvi Pasquale Demis Posadinu, anche lui all’esordio discografico a suo nome, lo scorso inverno per l’etichetta sarda Desvelos. Dieci tracce di musica, parole e vita, che affondano le radici nella storia di un artista, da oltre dieci anni voce e autore della band Primochef del Cosmo, tornato ad essere solista.

Alle 20,50 salgono per primi sul palco centrale del Teatro Civico di Castello i nosnow/noalps, ovvero Alex Taylor-Helleur (tromba), Nick Morales (voce, chitarra), Sarah Snow (voce, tastiere), Leona Farrugia (voce, tastiere), Bertram Cachia (basso) e Benji Cachia (batteria). La band maltese, invitata al KME tramite il circuito Network Europe, inizia il suo cammino nei primi mesi del 2007 con il suo indie rock condito con un sound punk, reggae e ska. Un cammino che la porterà presto a registrare il primo Ep (nel 2oo8) e poi il debut album “Romantikpolitik” (2010), e a esibirsi in giro per l’Europa. Nel 2014 i nosnow/noalps hanno pubblicato il loro terzo album, “Go Go Go Go”.

La chitarra e la voce di Enrico Cipollini aprono invece il trittico di set sull’acoustic stage. Il chitarrista e cantautore da Ferrara (anche lui, come Ayala, al Karel Music Expo grazie a Sonicbids), recentemente ha registrato un EP intitolato “Songs from the Shelter” come progetto solista acustico. La sua musica è principalmente radicata nel folk blues e country.

Sul main stage è poi la volta dei Drink To Me, ovvero Marco Bianchi (voce, sampler, synth), Pierre Chindemi (synth, sampler), Francesco Serasso (batteria, basso, noises) e Roberto Grosso Sategna (drumpad, sampler, basso). La band di Ivrea è balzata alla ribalta nel 2012 con “S”, il fortunatissimo album considerato da molti tra i più importanti della scena indie usciti dal nostro paese in questi ultimi anni. È invece dello scorso autunno il nuovo disco, “Bright White Light”, dieci brani lungo traiettorie imprevedibili dove le melodie si annullano spesso per dare vita a una forma canzone più cinematica, figlia del krautrock e della techno.

Pussy Stomp, seconda proposta sul palco acustico, è il progetto formato da Mauro “Vanvera” Vacca (basso, voce) e Roberta “Skip” Etzi (chitarra), duo sardo dal sound sbrigliato ma rigoroso. Pur restando all’interno della tradizionale forma canzone, i loro brani schivano la soluzione facile: la voce profonda si scontra con la frenesia acida della chitarra, basso e drum machine dipingono lo scenario essenziale. Diverse le influenze musicali del duo: il blues incontra la new wave, il post punk li spia senza dare nell’occhio.

Per la prima volta in Sardegna arrivano quindi i Clinic con la loro miscela lisergica di post-punk, psichedelia e pop mutante. I quattro di Liverpool – Ade Blackburn (voce, chitarra, tastiere), Jonathan Hartley (chitarra, tastiere, clarinetto), Brian Campbell (basso, flauto, cori) e Carl Turney (batteria, piano, cori) – che si presentano sul palco con una mascherina chirurgica d’ordinanza, sono in attività dal 1997. Nata dalle ceneri dei Pure Morning, la band ha debuttato su album due anni dopo, raggiungendo però la consacrazione nel 2000 con “Internal Wrangler”. La scia del successo continua con i successivi “Walking with Thee” (2002) e “Winchester Cathedral” (2004), mentre nell’ultimo decennio si susseguono il caleidoscopico ed eclettico “Visitations”(2006), il disco più segnato da venature sixties (“Do it!”, 2008), il pop elaborato e raffinato di “Bubblegum” (2010) e l’accoppiata “Free Reign” e “Free Reign II”(rispettivamente 2012 e 2013), il secondo dei quali prodotto da un personaggio centrale della scena sperimentale newyorkese quale Daniel Lopatin, alias Oneohtrix Point Never.

Chiudono la serie di esibizioni sull’acoustic stage la chitarra e la voce di Lail Arad, artista nata e cresciuta a Londra che quattro anni fa ha fatto notizia in Francia e Germania con il suo primo album, “Someone New”. Dopo un lungo periodo in tour, ha co-prodotto il suo secondo disco, “The Onion”, tra New York e Ginevra. Un brano in anteprima, “1934 (A song for Leonard Cohen)”, è stato pubblicato in occasione dell’ottantesimo compleanno di Cohen lo scorso autunno. Il nuovo album di Lail Arad (che come Ayala e Cipollini arriva a Cagliari grazie alla piattaforma Sonicbids) è pronto per la pubblicazione ed è anticipato dal nuovo singolo “When We Grow Up”, attualmente in rotazione sulle stazioni radiofoniche.

Il compito di calare il sipario sui concerti del nono Karel Music Expo spetta a Bob Log III, musicista, cantante, songwriter americano e membro unico della sua eponima one-man band di blues lo-fi, di base in Arizona. Durante la performance indossa una tuta blu e un casco da motociclista con maschera ad ossigeno collegata alla cornetta di un telefono che usa come microfono e che gli permette di avere mani e piedi liberi per suonare rispettivamente chitarra e batteria. Questi strumenti, combinati con il suo stile di chitarra slide, la voce distorta dal microfono del telefono e un accompagnamento ritmico latineggiante, costituiscono la cornice compositiva delle canzoni di Bob Log III.

· KME Movie

Il mosaico di “culture resistenti” che compongono la nona edizione del Karel Music Expo si arricchisce quest’anno di una nutrita sezione cinematografica che farà da prologo e da chiusura a ogni serata musicale.

Alle 18, lo storico Palazzo Siotto (in via dei Genovesi) ospita la rassegna di cortometraggi KME Movie, dedicata alla promozione del cinema indipendente e dei giovani registi e cineasti. L’iniziativa è curata da Daniela Lucato, regista e attrice italiana ma di base a Berlino, che presenterà le opere e i registi ospiti in sala, avvalendosi anche (nelle serate di venerdì 2 e sabato 3), della collaborazione del regista Sebastiano Riso (“Più Buio di Mezzanotte” – 2014) in qualità di critico.

Le proiezioni (tutte a ingresso gratuito) spazieranno dal panorama nazionale a quello internazionale. Tra i film italiani, “Es-say” di Chiara Livia Arrigo, che esplora il confine tra cinema e vita reale, “Eros Kai Psychè” di Giovanni Mazzitelli e Federica Pezzullo, rivisitazione del mito greco di Amore e Psiche, il thriller “Doppia Luce” di Laszlo Barbo, “Messaggi da fuori” di Alessio Pasqua, che racconta il ruolo della radio nelle carceri come mezzo di comunicazione con l’esterno, e l’intimista “Dopo la notte noi” di Simone Saponieri. Dall’estero arrivano invece il suggestivo e surreale “I,22” di Duncan Mc Dowell (Canada), il noir familiare “Moirè” di Estefanía Cortés/Juancho Bañuelos (Spagna), la storia tra catarsi e sogno di “Jarwie” di Rafael Rebolledo (Messico), e il dramma dell’uomo comune in “Cuco” (Wake Up) di Jason Tadeu (Brasile).

Altre visioni al Teatro Civico al termine dei concerti con una selezione di cortometraggi animati realizzata in collaborazione con lo Skepto International Film Festival, che ogni anno coinvolge filmmaker indipendenti provenienti da tutto il mondo, sotto il segno dello scambio interculturale. Ogni sera verranno proposti tre video per decodificare altrettante declinazioni del giallo. Il primo trittico, giovedì, comprende Rabbit and Deer di Péter Vácz, e Symphony no. 42 di Réka Bucsi, entrambi ungheresi, e I love you so hard dello scozzese Ross Butter; venerdì sarà la volta di Metachaos dell’italiano Alessandro Bavari, Linear del brasiliano Amir Admoni e Birdboy degli spagnoli Pedro Rivero e Alberto Vazquez; infine, in visione sabato 3, Pandas di Matúš Vizár (Slovacchia, Repubblica Ceca), che allo Skepto si è aggiudicato la Menzione Speciale Miglior Corto di Animazione e le Menzioni Speciali del Pubblico, Luminaris dell’argentino Juan Pablo Zaramella, e Castillo y el Armado del brasiliano Pedro Harres.

· Iniziative collaterali

Anche quest’anno il KME propone una serie di eventi collaterali che vanno a completare il cartellone del festival, mettendo in evidenza e rafforzando il suo legame con il territorio che lo ospita, grazie alla collaborazione con varie aziende e imprese locali.

Prodotti enogastronomici regionali a chilometro zero saranno al centro di KME GUSTA!, degustazioni a tema per tutte e tre le serate al Teatro Civico di Castello: il pubblico potrà assaggiare ricette della tradizione locale, caratterizzate dal colore giallo che fa da tema a tutta la manifestazione.

Rientrano nella stessa linea anche le convenzioni del KME con alcuni ristoranti-agriturismo della provincia e con alcuni B&B del centro storico di Cagliari per le notti del festival.

Ecostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale del festival sono i cardini di KME Offgrid, una serie di iniziative che incentivano il pubblico a comportamenti virtuosi e rispettosi della natura. Tra questi spicca la convenzione con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta Cagliari Città Ciclabile, che permetterà agli associati alla FIAB regionale che arriveranno in bicicletta, di acquistare il biglietto al prezzo speciale di dieci euro a serata. FIAB Cagliari Città Ciclabile, avrà un apposito stand in via Università, dove sarà possibile affiliarsi all’Associazione e parcheggiare le biciclette.

Ulteriore incentivo alla mobilità sostenibile è la possibilità, per i possessori dei biglietti del KME, di noleggiare a prezzo scontato le biciclette elettriche di Charter Bike per girare nel centro storico Cagliari o di usufruire, sempre a prezzi vantaggiosi, dei giri turistici in segway (veicoli elettrici su due ruote) proposti da NewWaySardinia con gli speciali pacchetti KME On Segway.
Per collegare il Karel Music Expo con il resto dell’Isola c’è Ajò in Pullman al KME, iniziativa che mette a disposizione bus con partenza da Sassari e Oristano per raggiungere Cagliari nei giorni del festival e ritornare in nottata a casa (servizio su prenotazione, erogato a raggiungimento di un numero minimo di partecipanti).

Rientra fra le azioni di sostenibilità anche l’allestimento di una postazione al Teatro Civico, con una speciale bicicletta che permetterà al pubblico di rinfrescare le proprie bibite pedalando e senza consumare energia elettrica; per le degustazioni saranno utilizzate posate in materiale riciclabile, e al Teatro Civico saranno allestiti appositi contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. Inoltre, grazie alla partnership con le associazioni Sustainable Happiness e Mazzamurru, saranno allestiti in alcuni angoli del quartiere di Castello, dei chat-corner realizzati con materiali di riciclo, dove il pubblico del KME potrà incontrarsi con gli artisti.

Nuova partnership di questa edizione è quella con le produzioni video del collettivo Su Scannu, che realizzerà clip di alcuni artisti presenti al festival, rigorosamente seduti sulla vecchia sedia, simbolo e carattere distintivo dei loro video, e in ambientazioni inconsuete.

La Sardegna svela i misteri della sua millenaria e magica ricchezza in una serie di foto uniche nel loro genere scattate da Stefano Farigu, Paola Panduccio, Serenella Massacci e Cinzia Pinna sui siti nuragici e prenuragici dell’isola. Raccolti in un video che viene proiettato in rotazione negli spazi del Teatro Civico di Castello, le immagini dimostrano la sorprendente interazione della Sardegna con ambiti multidimensionali ancora attivi: un contributo alla rivisitazione del patrimonio nuragico e prenuragico sotto una nuova luce e per nuovi scenari di sviluppo turistico e culturale.

Il festival sarà accessibile in streaming, mentre si rinnova la collaborazione con il web channel Balcony TV, che anche in questa edizione riprenderà i set acustici di alcuni artisti del KME in un suggestivo balcone del quartiere cagliaritano di Castello.

· Biglietti e abbonamenti

Il biglietto di ingresso al Teatro Civico di Castello costa quindici euro più diritti prevendita per la serata di giovedì 1, è diciotto euro più diritti per le serate di venerdì 2 e sabato 3, se acquistato in prevendita; diciotto euro per la serata di giovedì 1 e venti euro ciascuna per le altre due serate, invece, il prezzo al botteghino.

L’abbonamento per tutto il festival costa quaranta euro più diritti in prevendita, e quarantaquattro euro al botteghino. Per i ciclisti affiliati a FIAB Cagliari Città Ciclabile che raggiungeranno in bici il teatro (sarà allestito un punto di parcheggio gratuito da FIAB Cagliari Città Ciclabile dove sarà possibile anche affiliarsi all’Associazione), prezzo speciale di dieci euro a serata, acquistabile solo al botteghino. Sarà possibile acquistare i titoli di ingresso anche con valuta Sardex, sia in prevendita che al botteghino.

Le prevendite sono disponibili online sul sito vivaticket.it. Prevendite cartacee a Cagliari al Boxoffice di viale Regina Margherita e al Black Market Coffee and Shop in via Iglesias, 25.


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