La rabbia è tanta, forse un po’ “addolcita” del fatto che soprattutto nei fine settimana la clientela affezionata non manca, fortunatamente, ma definire tranquillo l’animo dei boxisti di San Benedetto rischia di essere un vero azzardo. La nuova struttura di piazza Nazzari non è ancora pronta, anche se la sagoma e lo scheletro, con i primi cavi interni già allacciati, ci sono. Il problema è un altro: “Non ci hanno fatto visitare la nuova struttura, ce l’hanno promesso da qualche mese ma nulla. Saremmo dovuti andare a gruppetti di dieci lavoratori”. A dirlo è Massimo Ruggiu, portavoce di tutti i lavoratori del mercato del pesce del mercato più antico di Cagliari. E al piano dove si vendono frutta, verdura e carne il clima non è certo migliore. Ci sono i dubbi, prima ancora le flebili certezze legate ai filmati e alle foto, pubblicate anche da Casteddu Online, anche durante la visita di Matteo Salvini, scortato da Paolo Truzzu. Le corsie sono effettivamente più strette, di quasi due metri rispetto a quelle del mercato che dovrà essere riqualificato da capo a piedi, una parte dei venditori avrà spazi in meno rispetto a quelli ai quali era abituato: “E chi fa le operazioni di carico e scarico”, puntualizza Ruggiu, “ci ha detto che gli servirebbero almeno due ore per scaricare tutte le merci che arrivano giornalmente a San Benedetto”. L’ultima promessa di data fatta dal Comune, prima che Truzzu salutasse tutti per andarsene in Consiglio regionale a fare il semplice consigliere di opposizione, è quella di fine aprile-inizio maggio.
“Ma tutti noi avevamo chiesto altri mesi per il trasferimento, o ottobre e novembre o gennaio e febbraio”, prosegue Ruggiu. “Fare un trasloco a maggio, peggio ancora eventualmente a giugno, è complicato. C’è troppo caldo e abbiamo bisogno di nostri tempi per organizzarci. A Cagliari tra pochi giorni arriverà anche il commissario, bisogna vedere chi nomineranno, ci sono troppe cose in ballo”, e sino a giugno terrà banco la campagna elettorale. Chi propone lattuga, pomodori, pesche, mele, fettine di vitella, petti di pollo, orate o crostacei non vuole minimamente restare invischiato in altre beghe politiche: “A questo punto ci trasferiamo solo il prossimo autunno, è molto meglio così, dopo l’estate. Oppure, addirittura, verso gennaio o febbraio”. Ma così partirà via un altro anno: “Lo so, ma non possiamo andare in piazza Nazzari se non abbiamo tutte le condizioni per lavorare bene. Nell’attuale mercato stiamo continuando a lavorare benino, soprattutto nei fine settimana”.








