Conad ultimo atto, il supermercato che ha riaperto i battenti il 5 ottobre 2023 nella Città Mercato deserta di Cagliari Pirri non arriverà a festeggiare il primo compleanno. Sabato 28 settembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per settantaquattro dipendenti che, negli ultimi dodici mesi, hanno sentito più silenzio che chiacchiere e rumore di ruote di carrelli. La conferma della data c’è tutta, commessi e cassiere hanno già ricevuto la lettera di licenziamento e ai clienti, ben pochi rispetto alle aspettative, stanno comunicando che tra pochi giorni dovranno andare altrove a fare la spesa. Con i lavori milionari mai partiti, niente centro commerciale più grande della Sardegna tra Terramaini e i binari della metropolitana e, di rimbalzo, scacco matto mortale anche per il supermercato. Già da oltre un mese mancava solo il giorno ufficiale dell’addio. E, ripensando ai tempi d’oro della galleria, tra decine di negozi aperti e migliaia di sardi tra scale mobili e tavolini, per chi ha almeno trent’anni ha l’effetto di una coltellata avere notato, nelle ultime settimane, le serrande abbassate la domenica, proprio il giorno che è stato, sin dalla prima metà degli anni Novanta, quello di maggiore afflusso, con famiglie che puntavano la sveglia molto presto per partire dall’hinterland e arrivare alla Città Mercato almeno entro metà mattina del giorno di festa.
Adesso c’è ben poco da festeggiare e, come già trapelato in passato, presto potrebbero dover lavorare gli avvocati. Da un lato c’è Conad, che ha pagato la ristrutturazione del suo spazio oggi moribondo, dall’altro la proprietà del centro commerciale che non ha mai fatto partire i lavori di restyling e ampliamento. L’unica forma di vita, da domenica prossima, sarà rappresentata dagli automobilisti che sceglieranno di andare ancora nell’autolavaggio esterno, unica attività ancora in piedi, ma chissà sino a quando. “I lavoratori non devono essere le vittime di battaglie o scelte, fatte o non fatte, da parte di chi sta sopra di loro”, afferma il segretario regionale della UilTucs, Cristiano Ardau, conoscitore competente di vita, morte e miracoli della Città Mercato pirrese. “Ricordo che è stato aperto un tavolo di crisi con la Regione e con l’assessora al Lavoro, Desirè Manca. Per i 74 lavoratori di Conad si prospetta un ricollocamento sul territorio, in altre aziende che sono aperte e che operano”. E Ardau conferma che il pensiero-obbiettivo, forse quello principale, è di puntare sulle varie realtà commerciali che apriranno, entro fine 2025, ai bordi della Statale 130. Lì vanno infatti avanti i lavori per la realizzazione del “Fass Shopping Center” con Ikea, Leroy Merlin, probabilmente anche Primark, più decine di negozi e locali food, il tutto in un’area circondata dal verde e fruibile dalle famiglie. “Lì il cantiere sta andando avanti senza sosta, come ho potuto notare anche ieri”, prosegue Ardau. E, se da un lato l’ennesimo gigante di cemento potrà consentire la creazione di preziosi posti di lavoro, sulla carta resta anche il futuro della Città Mercato di Pirri, senza un solo negozio aperto e tristemente e, allo stesso tempo, incredibilmente sbarrata: “A ottobre ci sarà un incontro tra la proprietà e le altre parti convolte, proprio pochi giorni prima dell’appuntamento fissato con i sindacati e le altre parti coinvolte”. A disastro avvenuto, il limitare i danni significa solo sperare che gli altri supermercati del sud Sardegna, quelli già esistenti e quelli attualmente in costruzione, assumano veramente i lavoratori ormai ex Conad.










