5 Stelle verso l’autodistruzione, il centrodestra gestisce la crisi dalla Sardegna

Riuniti a Villa Certosa da Berlusconi, i leader del centrodestra chiudono definitivamente ai grillini “inaffidabili” e spingono per le elezioni, ma sul candidato premier non c’è accordo. Conte ha perso il controllo di un partito totalmente impazzito e che si avvia a scomparire: nell’ultima riunione di ieri sera su Zoom insulti, minacce, collegamenti balneari e tanto caos. E mentre si moltiplicano gli appelli per Draghi, sarebbero fra 35 e 40 i parlamentari pronti a mollare il Movimento con la complicità di Di Maio.

Mentre i 5 Stelle si avviano rapidamente all’autodistruzione, in un clima da tutti contro tutti con il capo politico Conte che non sa più cosa fare, il centrodestra prova a capitalizzare la crisi di nervi degli ex alleati e gestisce la crisi dalla Sardegna dando due indicazioni chiare: i leader riuniti a Villa Certosa da Berlusconi hanno chiuso totalmente la porta in faccia ai grillini, considerati del tutto “inaffidabili”, e spingono più forte di qualche giorno fa sul voto anticipato. Evidentemente i sondaggi, certamente commissionati da Berlusconi in questi giorni, indicano che è quella la strada giusta: ma anche loro hanno i loro guai interni, perché sul candidato premier non c’è accordo e né Salvini né Berlusconi si strappano le vesti per la Meloni, che però vista la crescita esponenziale dei consensi si sente la candidata naturale.

Ma i guai di casa 5 Stelle sono al momento ben più seri. Conte è totalmente impotente di fronte a un partito che sembra impazzito: tutti contro tutti, in un clima surriscaldato come quello di ieri notte quando durante l’assemblea su Zoom che resta aperta da più di 40 ore, ci sono state minacce tanto che Conte ha chiuso il collegamento, mentre qualcuno in barba alla crisi era beatamente in spiaggia e da lì si è collegato. Dopo la fuga di Di Maio con una sessantina di parlamentari, altri 35-40 si starebbero preparando all’addio, per restare al governo e mollare quel che resta, frantumi ormai, del Movimento fondato dal comico Beppe Grillo, in questa fase sparito completamente.

Mercoledì Draghi riferirà in Parlamento, e fino ad allora può succedere davvero di tutto, con Renzi che lavora per un Draghi bis senza gli odiati 5 Stelle e il Pd che teme il voto immediato avendo perso la fondamentale stampella 5 Stelle.


In questo articolo: